La Barbuta, “no” di Ciampino agli autodemolitori di Roma
Sindaca Colella: “Scelte scellerate non siano calate dall’alto”
Ciampino – Spetta alla Regione Lazio il verdetto sulla delocalizzazione di un centinaio di autodemolitori romani nell’area de “La Barbuta”, al confine con Ciampino. Se Roma Capitale ha la competenza di individuare la zona, l’ok definitivo è atteso però dalla Pisana, che deciderà se nel sito più estremo del VII Municipio potranno confluire gli sfasciacarrozze di viale Palmiro Togliatti, di Centocelle e forse anche quelli di via del Foro Italico e via dell’Almone.
In base alla normativa regionale, i vincoli paesaggistici del luogo possono essere derogati solo per beni culturali e opere pubbliche o di pubblico interesse. Il punto è proprio questo: si può decidere dell’interesse di una città a scapito di quelli di un’altra? “Non è una battaglia tra cittadini di Ciampino e cittadini di Roma”, spiega Emanuela Colella, sindaca del comune aeroportuale. “Chiediamo il rispetto per una comunità e per un’area che ‘ha già dato’ – aggiunge – per la quale i cittadini di Ciampino hanno già pagato le conseguenze con anni di roghi tossici. Ancora una volta, apprendiamo questa ipotesi dai giornali: non un tavolo di concertazione, non una valutazione degli impatti sul suolo e sull’acqua sotterranea, non un’analisi delle interferenze di attività così altamente impattanti, con un aeroporto internazionale dove atterrano e decollano anche voli di Stato”.
E’ il più sonoro dei “no” quello della Colella a una Roma Capitale del suo stesso colore politico: “Ribadiamo fermamente che certe scelte scellerate non possano essere calate dall’alto senza dialogo e condivisione. Non possiamo più consentire che, in completa solitudine, altri possano decidere il destino delle nostre comunità”. Una bocciatura unanime arriva anche da parte dei comuni limitrofi. In moltissimi hanno raccolto il suo appello a partecipazione e chiarezza: presenti al consiglio comunale straordinario convocato sul tema in sala Pietro Nenni parlamentari, consiglieri regionali, associazioni e sindaci della provincia. Non pervenuto, invece, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, “convitato di pietra” che ha sconvolto l’hinterland capitolino affidando alla stampa il compito di divulgare le sue intenzioni sullo “spostamento”, più che di attività lavorative, di un problema vero e proprio. La mancata bonifica dell’ex campo nomadi de La Barbuta non è infatti meno preoccupante delle cataste di ferraglia, dei roghi e dei traffici illegali di via Palmiro Togliatti. Sgomberata la baraccopoli nel 2021 dall’ex sindaca Raggi, per questa porzione di Roma che impatta su Ciampino si auspicava una riqualificazione. Sembra invece essere destinata al degrado, e a un allarme crescente sulle condizioni di inquinamento ambientale già aggravate dagli incendi dei mesi scorsi. Mentre gli uffici del Dipartimento Progettazione e Attuazione Urbanistica della capitale lavorano febbrilmente al progetto dettagliato richiesto dalla Regione Lazio, i sindaci dei Castelli Romani reclamano un incontro con Gualtieri, che possa sfociare in un confronto paritario e nella redazione di un documento condiviso. “Contro la costruzione di un nuovo insediamento degli autodemolitori nell’area – di fatto, di Ciampino – mi appello anche alla Regione Lazio, al Ministero dei Beni culturali e al Ministero dell’Ambiente. Considerata la tutela dei vincoli paesaggistici, cancella ogni interlocuzione e interrompe il ciclo virtuoso della città sul programma ‘green’, compatibile con la transizione ecologica richiesta dall’Europa”, conclude Colella.
Viviana Passalacqua
Last Updated on 4 Luglio 2023 by Autore P