Rocca di Papa, presentato l’aggiornamento del Regolamento e analizzate tutte le Antenne SRB per il Parco dei Castelli
Il problema dell’elettrosmog torna prepotentemente a far discutere, questa volta nella conferenza svolta a Rocca di Papa e che ha analizzato la problematica da diverse prospettive: i piani comunali delle Antenne di Telefonia Mobile, l’inquinamento causato dal loro funzionamento, gli effetti che questi impianti causano sull’uomo e sugli animali, con una particolare attenzione al quadro normativo che potrebbe a breve cambiare, innalzando gli attuali limiti di legge.
Il concetto filo conduttore che ha legato tutto il convegno, fortemente voluto anche dall’Ente Parco, è l’applicazione del Principio di Precauzione: sancito dall’ Europa, è quel modo di pensare, di scegliere e di operare che tutti dovrebbero applicare sempre, soprattutto quando si parla di salute pubblica. Nel caso dell’elettrosmog il Principio di Precauzione è fondamentale, soprattutto con le nuove tecnologie 5G, che per via della corsa sfrenata verso la digitalizzazione non ha permesso studi medici adeguati. Con Piani delle Antenne ben fatti è possibile razionalizzare la presenza delle infrastrutture utilizzate dai gestori di telefonia per la trasmissione del segnale. Perseguire lo sviluppo tecnologico che il mondo moderno richiede è necessario, ma si può evitare di esserne sopraffatti. Il giusto equilibrio esiste ed è possibile.
Il dr. Teodoro di Ecoland ha spiegato il nuovo Regolamento per il Parco dei Castelli Romani che porta a dare le linee guida per tutti i 16 comuni del territorio, per i quali farà da riferimento, e che comprende una riarmonizzazione dei regolamenti e delle procedure richiesti dalla nuova legge del Lazio, presentata da Marco Cacciatore a dicembre 2022.
“L’enorme lavoro portato a termine da PRAETT – ha analizzato Riccardo Ricci, responsabile del progetto – ha compreso la misurazione dei campi CEM delle 40 antenne presenti all’interno del Parco, ma anche di quelle confinanti l’area protetta, purtroppo le emissioni non tengono certo conto dei confini territoriali, e con il materiale fornito all’ente Parco è possibile attuare verifiche e strategie adeguate”.
“E’ necessario”, ha specificato Enrico Del Vescovo, presidente di Italia Nostra Castelli Romani, “affidare la realizzazione dei piani a ditte etiche, e non ad aziende che svolgono normalmente anche il ruolo di installatori di antenne, o che abbiano collaborazioni con questi ultimi, un conflitto di interessi che rappresenta un vuoto normativo in Italia, ma che non può ricadere sui cittadini legittimati a chiedere conto ai Sindaci, responsabili della loro salute”.
La politica nazionale, che si sta preoccupando di non far rimanere il Paese senza un adeguato sviluppo digitale, dovrebbe occuparsi anche delle questioni etiche, altrettanto importanti, che riguardano la salute dei cittadini. Come ha ricordato la dr.ssa Cuini, l’esposizione dell’uomo ai campi elettromagnetici ha conseguenze sia immediate che a lungo termine.
Le persone elettrosensibili, secondo le stime diffuse dall’OMS potrebbero essere fino al 4% della popolazione, esistono e sono realtà da anni, come sono a rischio i portatori di apparecchiature elettromedicali. Da non sottovalutare poi i danni causati dall’eccessivo uso del telefonino sui ragazzi, che riscontriamo ogni giorno come ha spiegato la professoressa Fabbri del liceo Vailati di Genzano.
“Il problema dell’elettrosmog non ricade solo sulla salute dell’uomo”, ha concluso il Biologo D’Andrea “ma anche su tutti gli uccelli, e le api”.
Molti studi condotti da università a livello mondiale hanno verificato che gli insetti impollinatori sono disturbati dalle emissioni elettromagnetiche che ne alterano il senso dell’orientamento e il loro comportamento.
Visto che anche dalla loro sopravvivenza dipende il futuro dell’uomo, sarebbe importante tenere a mente anche questo concetto. Va bene lo sviluppo tecnologico e digitale, ma rispettiamo noi stessi, prima di tutto.
Emanuele Scigliuzzo
Last Updated on 15 Luglio 2023 by Redazione 2