Ciampino, lettera dai docenti del Liceo “Volterra”: “Rientro a scuola, dove sono i provvedimenti strutturali?”
Riceviamo e pubblichiamo questa lettera, firmata da diversi docenti e dal personale ATA del Liceo Scientifico “Vito Volterra” di Ciampino, legata al tema “Centralità alla scuola”.
“I sottoscritti docenti e il personale ATA del Liceo Scientifico ‘Vito Volterra’ di Ciampino si uniscono a quanto espresso dai colleghi del Liceo ‘Tasso’ di Roma e di tanti altri Licei di Roma che hanno iniziato a manifestare le loro perplessità con una serie di lettere aperte (sul tema della riapertura delle scuole, ndr)”.
“Le istanze e le perplessità manifestate dai colleghi rappresentano interamente lo stato d’animo anche della nostra comunità scolastica, che da marzo dello scorso anno lavora a pieno regime per fornire un servizio scolastico all’altezza dei suoi studenti“.
“Ogni componente della scuola si è fatta carico di quanto fosse necessario a garantire il suo buon funzionamento, andando ben al di là dei propri ‘doveri’, come spesso è stato riconosciuto anche a livello istituzionale“.
“Per questo si resta basiti nell’ascoltare, ancora una volta, generici inviti a ‘sforzi’ aggiuntivi a fronte di affermazioni di questo genere: ‘La rete dei trasporti non può, però, essere potenziata a sufficienza per garantire le condizioni di sicurezza senza adattamenti organizzativi, faticosi ma necessari, presso le scuole’“.
“Tali adattamenti sarebbero ‘far sì che il 75% di studenti dei quali è prevista, ciascun giorno, la frequenza (50% sino al 16 gennaio) si dividano per il 40% tra coloro che entreranno alle ore 8.00 e per il 60% tra coloro che entreranno alle ore 10.00’“.
“Riteniamo sia dovere di chi la scuola la ‘fa’ collaborare con chi è chiamato a prendere decisioni dall’alto, fornendo una disamina delle criticità. Invece la nota del 24 dicembre non ha visto in alcun modo il coinvolgimento delle varie parti, calando semplicemente sulle differenti realtà decisioni astratte“.
“Il ritorno in classe è una priorità per tutti i docenti, a fronte, però, di provvedimenti strutturali che garantiscano un’apertura in sicurezza e che, invece, al momento risultano del tutto assenti. Lo scaglionamento deciso a livello ministeriale con due fasce orarie di entrata (8-10) e di uscita e le lezioni fino al sabato, ma su classi che ruotano su 5 giorni, non può essere l’unica soluzione al problema“.
“Diverse, infatti le questioni dal punto di vista organizzativo: formulare un orario delle lezioni con gli alunni al 75% a rotazione, su 6 giorni, garantendo inoltre a ciascuna classe massimo 5 giorni di frequenza a settimana con classi a entrate differenziate, è un’operazione a dir poco complessa, se non impossibile“.
“Il personale docente verrebbe costretto a sostenere un orario di servizio su 8 ore con diversi momenti di inattività e senza adeguati spazi per poterli trascorrere. Le stesse attività collegiali dovrebbero essere svolte necessariamente in tarda serata e su più giorni“.
“Il personale ATA, molto spesso proveniente da fuori regione, sarebbe costretto a orari prolungati dovuti alla necessità di igienizzazione dei locali. Gli studenti avrebbero poi un disagio enorme per il rientro a casa, soprattutto coloro che risiedono fuori Ciampino, in una zona come quella sulla quale insiste il nostro Liceo, che ha sempre sofferto di una cronica mancanza di collegamenti. Il ritorno a casa slitterebbe di diverse ore: i ragazzi non potrebbero consumare un pasto vero e non avrebbero più tempo da dedicare allo studio, alle attività come sport e per il fisiologico e naturale riposo“.
“Un altro problema totalmente ignorato dalle Istituzioni è quello del ricambio di aria. È ben noto che questo aspetto del protocollo sanitario riveste un’importanza enorme per contenere la diffusione del virus, tuttavia la soluzione proposta (tenere le finestre aperte) poteva andar bene fino all’autunno, ma risulta di difficile attuazione nel pieno dei mesi invernali. Se piove si terranno le finestre aperte? I riscaldamenti verranno spenti sempre alle 13?“.
“È questo, dunque, il tanto sbandierato rientro? Quel che preme evidenziare è che la soluzione ai problemi della riapertura delle scuole sembra ridursi all’orario di ingresso e uscita e ai trasporti. Della sicurezza intrinseca della coabitazione di un comunque elevato numero di persone in ambienti ristretti… NULLA“.
“La scuola è un’istituzione della società civile atta a formare i futuri cittadini, ha una sua organizzazione complessa che decisioni di questo tipo mostrano di non aver tenuto in minima considerazione. Perché non è stata data la possibilità ai singoli istituti di organizzare il tempo scuola adeguandolo alle singole realtà territoriali e alle esigenze del proprio bacino di utenza? I docenti del nostro Istituto ritengono di fondamentale importanza che venga lasciata la possibilità di pianificare la ripresa delle lezioni in base alle esigenze dei propri studenti“.
“Inoltre chiedono:
– che sia prevista la calendarizzazione di una campagna vaccinale tempestiva per il corpo docenti e il personale ATA, a partire dai lavoratori in condizione di fragilità e dai meno giovani fino a copertura di tutto il personale scolastico su base volontaria;
– in caso di una positività all’interno delle classi (è già previsto che tutti gli studenti vadano in ‘quarantena’), di sottoporre i docenti individuati come ‘contatti stretti’ a tampone e, in via cautelativa, prima dell’esito, non permettere loro di recarsi a scuola per evitare di diffondere un eventuale contagio;
– come già avviene per altri dipendenti pubblici, di sottoporre i docenti, nonché gli studenti, a tamponi periodici, in modo da monitorare costantemente l’evoluzione del contagio e la presenza di eventuali casi asintomatici;
– di potenziare il tracciamento dei contatti, rivelatosi completamente fallimentare nella prima parte dell’anno;
– di fornire il personale scolastico di dispositivi di protezione adeguati alla maggiore contagiosità delle nuove varianti virali“.
“Anche noi docenti del Liceo Scientifico ‘Vito Volterra’ auspichiamo che la tanto sbandierata ‘centralità della scuola’ diventi realtà e non solo uno slogan propagandistico“.
Seguono adesioni:
Maria Maldini
Rossella Gnerre
Rachele Marmolino
Alessandro Abballe
Maria Grazia Abruzzese
Cinzia Altobelli
Stefano Ambrosi
Rossella Antonacci
Maurizio Battista
Rita Bosso
Giorgia Bruno
Roberto Caldari
Sara Castagnacci
Tiziana Catalani
Claudia Cataldi
Caterina Cocco
Cristina Coletta
Silverio Colitta
Matilde De Leo
Teresa De Maio
Stefano Di Bernardini
Marco Silvino Di Eduardo
Giacomo Luca Di Leo
Patrizia Di Pardo
Antonella Falabella
Carla Ferracci
Salvatore Ferrara
Piera Fiore
Susanna Fiorelli
Michela Gasparini
Laura Giorgi
Rosa Giuliano
Rosanna Iacovino
Vittoria Maria Laganà
Gabriella Leoni
Antonio Lo Papa
Chiara Maccari
Amedeo Macrì
Alessandro Malantrucco
Antonio Marocco
Silvia Marone
Maria Grazia Marrone
Paola Marzo
Giorgio Mazzeo
Elena Mazzi
Silvia Mazzocco
Federica Minini
Sabrina Minucci
Silvia Mola
Patrizia Moscatelli
Balbina Nannarone
Maria Orlando
Adriano Paganelli
Adalgisa Palatroni
Cristina Papalini
Paola Paparini
Paola Pappalardo
Fonte Patruno
Cristina Pelagalli
Massimo Pescatori
Marina Pesce
Gianfranco Pica
Fiammetta Pilozzi
Andrea Pinazzi
Ada Puce
Daniela Rega
Gabriele Reina
Sonia Romagnoli
Carmine Savinelli
Alessandra Schiavone
Laura Scotto D’Abusco
Nicoletta Silo
Clara Solfizi
Laura Sopranzi
Marco Sprecacenere
Manuela Stalteri
Federico Starnone
Patrizia Stolzuoli
Anna Stornelli
Dorotea Tasca
Luigi Torino
Antonio Troncone
Carla Valesini
Alessia Vizzinisi
Giovanna Zaratti
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