Scuole dei Castelli in agitazione, 11/01 manifestazione in sicurezza nelle Piazze
Gli studenti dei Castelli proclamano lo sciopero dalla didattica a distanza per tutta la giornata dell’11 gennaio 2021.
In più di dieci scuole si incrociano le braccia: “Veniamo meno al nostro impegno quotidiano per prenderci, da studenti, un dovere non più prorogabile: quello di difendere il valore e il senso della scuola, di renderci il futuro che ci stanno togliendo”, dichiara l’assemblea locale dei rappresentanti.
“Abbiamo assistito a scuole che hanno chiuso prima dei centri commerciali. Ad un governo che ha subordinato l’istruzione alla logica del profitto, voltando la faccia di fronte ai problemi reali della Scuola. Abbiamo sopportato mesi di didattica a distanza e isolamento dalle attività culturali e sociali mentre ogni giorno i nostri genitori si recavano a lavoro in luoghi spesso rischiosi ed insalubri: ora siamo stanchi”.
“Zingaretti rinvia per l’ennesima volta il ritorno tra i banchi: alla Regione, al governo e alla Prefettura rispondiamo che non abbiamo più bisogno di prese in giro, abbiamo bisogno di risposte concrete e praticabili. Chiediamo scuole e
trasporti realmente sicuri, chiediamo sistemi efficaci di screening per il nostro corpo docente, chiediamo un’istruzione in presenza di qualità e accessibile a tutti”.
“Per noi è scaduto il tempo di provvedimenti formali ed inefficaci: basta parlarci di banchi singoli, vi stiamo chiedendo l’aumento degli spazi e del personale utile a ridurre il numero di alunni per classe. Basta parlarci di rinviare il rientro, vi stiamo chiedendo di progettare, a partire dalle nostre esigenze, una ripartenza a misura di studente. Basta parlarci di percentuali e quantità di ore da trascorrere impegnati in una o nell’altra attività, vi stiamo chiedendo qualità”.
“Siamo disposti ad accettare soluzioni come la didattica a distanza, ma ci teniamo a sottolineare che questa è una misura emergenziale e temporanea e non può in nessun modo diventare la normalità” proseguono i ragazzi.
“Sappiamo di non avere governi amici, per questo abbiamo deciso di vincere l’indifferenza e impegnarci da protagonisti. La nostra lotta non si ferma oggi: in piazza ci stiamo per i nostri professori, per noi stessi e per chi verrà dopo di noi”.
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