Popolo della famiglia: nei Castelli Romani una scuola cattolica su due chiuderà
La coordinatrice del Popolo della Famiglia dei Castelli Romani Sabrina Bosu rilancia con forza l’appello affinché non chiudano le numerose scuole paritarie della zona.
“La situazione economica delle scuole paritarie peggiora di giorno in giorno e il governo sembra non rendersi conto del grave danno che sarebbe arrecato alle famiglie se le scuole paritarie chiudessero. La libertà di scelta, garantita dalla costituzione, sarebbe minata alle radici e le imposizioni ideologiche rischierebbero di diventare la norma. Sappiamo bene che buona parte delle istituzioni farebbe festa se avvenisse questo drammatico evento, ma ci rendiamo conto che questo ci porterebbe istantaneamente in un sistema scolastico totalitario?” Asserisce la Bosu.
“Il Popolo della famiglia dei Castelli Romani è pronto alla battaglia per difendere le famiglie da questo ennesimo sopruso” continua Bosu “non permetteremo che scuole che hanno fatto la storia del nostro territorio come l’Istituto Leonardo Murialdo o la scuola delle Suore Oblate di Albano debbano rischiare di chiudere”.
“Faremo tutto ciò che si renderà necessario perché ciò non avvenga, difenderemo la libertà e anche la verità perché a dispetto della falsa narrazione che ci viene rifilata dai media di regime sappiamo che le scuole paritarie sono fonte di enorme risparmio per le casse dello Stato. Per questo appoggiamo l’appello che Mario Adinolfi, presidente nazionale del Popolo della Famiglia, ha rivolto al presidente della Repubblica sul rischio chiusura che avvolge le scuole paritarie: ‘Mi permetto’ scrive Adinolfi ‘con il dovuto rispetto, di invocare aiuto non al Capo dello Stato, ma al Sergio Mattarella ex allievo del San Leone Magno, una delle tante scuole cattoliche che innervano il sistema dell’istruzione pubblica, seppure non statale, in Italia’”.
“Il pregiudizio opposto dal ministro Azzolina verso le scuole paritarie è miope e ingiustificato, ma ha prodotto un disastro che può essere corretto solo in extremis, con un intervento diretto nel decreto liquidità. Signor presidente, dia ascolto al grido di dolore lanciato da Cism e Usmi, le Conferenze dei religiosi e delle religiose in Italia. Utilizzi il suo potere di moral suasion presso le forza politiche per far sì che votino unitariamente gli emendamenti al decreto liquidità che darebbero respiro alle scuole paritarie. Una su due altrimenti a settembre non riaprirà e questo comporterà per lo Stato una spesa di 2,4 miliardi di euro che in tempo di Coronavirus sono certo che il governo del ‘cattolico’ Giuseppe Conte non vorrà accollarsi per un mero pregiudizio ideologico di un suo ministro”.
“L’ex allievo di scuola paritaria Sergio Mattarella che, come me e come l’ormai celebre ‘Giovanni’ e come molti dello staff presidenziale, sa bene per esperienza personale diretta quanto grave sarebbe la sparizione dal tessuto dell’istruzione pubblica degli istituti paritari, valuti la possibilità di un intervento urgente prima del disastro”.
“Il Popolo della Famiglia ha già rivolto a tutti i partiti con rappresentanza parlamentare l’appello a sostenere gli emendamenti al decreto liquidità che permetteranno agli istituti paritari di sopravvivere. Altrimenti una scuola cattolica su due certamente chiuderà”. Il coordinamento del Popolo della Famiglia dei Castelli Romani chiede con forza che lo Stato provveda al più presto a riconoscere un buono scuola per alunno basato sul costo standard, ed aiuti alle famiglie nel pagamento delle rette”.