La musica e l’occulto: curiosità nei giorni di Halloween

La musica e l’occulto: curiosità nei giorni di Halloween

Halloween è una festa che ci rimanda alle paure e al mondo dell’occulto. Un legame che da sempre esiste anche con la musica e i musicisti. Accordo del diavolo, Trillo del diavolo e tante curiosità per gli amanti della musica.

Di Simone Galassi

Ritorna la festa più discussa dell’anno, Halloween, che ci ricorda però, come l’occulto ha sempre
suscitato nell’uomo emozioni, non necessariamente negative, ma anche un certo fascino.
Si pensi agli effetti degli elementi perturbanti tipici del libro L’uomo della sabbia di Hoffmann
(1815), usati ancora oggi in molti film Horror: elementi che riescono a far leva sulle nostre paure
e angosce.
Interessante anche l’accostamento tra musica e occulto e tra musicisti e forme demoniache.


Partiamo dall’Accordo del diavolo, conosciuto anche come tritono: un intervallo musicale con una
pausa di tre toni che crea una sorta di inganno uditivo nell’ascoltatore, trasportato in una
situazione emotiva di angoscia e di disturbo uditivo perturbante. Per il suo effetto disarmonico la
chiesa del Medioevo lo considerò accordo del male vietandolo.


Era il 1713 quando il musicista Giuseppe Tartini compose la Sonata per violino in sol minore,
conosciuta come il trillo del diavolo. Raccontò di averla composta in seguito alla comparsa in
sogno del diavolo che gli avrebbe offerto di esaudire qualunque suo desiderio; Tartini gli chiese
di suonare il violino e dallo strumento uscì una melodia straordinaria e difficilissima. Al risveglio,
e probabilmente anche negli anni successivi, provò invano a riprodurla, conducendo anche alcuni
studi sugli effetti acustici derivanti dalla combinazione simultanea di due note, il cosiddetto terzo
suono.


Inevitabile, nell’accostamento tra occulto e musica, parlare del violinista e chitarrista Niccolò
Paganini, vera e propria star della musica dell’Ottocento.
Dotato di una tecnica straordinaria, le sue composizioni erano considerate allora ineseguibili:
velocissimo, compiva salti melodici di diverse ottave, lunghi passi con accordi che coprivano tutte
e quattro le corde, alternava velocemente note eseguite con l’arco e note pizzicate dalla mano
sinistra ed eseguiva anche misteriosi e “spettrali” armonici artificiali. Le sue esecuzioni finivano
quasi sempre con la volontaria e progressiva rottura delle corde per concludere il concerto
sull’unica corda superstite di Sol.
Si dice avesse dita lunghissime in grado di coprire l’intera tastiera del violino, allungate e
rinforzate attaccando dei pesi durante il sonno.


Su Paganini si diffusero diverse leggende come una miracolosa guarigione dal morbillo all’età di
sei anni, o l’omicidio di un rivale in amore a seguito del quale fu arrestato. In prigione sembra che
gli fosse concesso suonare il violino, ma con il passare del tempo avrebbe perso tutte le corde
tranne quella di Sol, con la quale fu costretto a suonare. Un aneddoto che voleva quasi giustificare
la sua particolare bravura proprio su quella corda. Secondo un’altra leggenda, Paganini era
un assassino seriale per ricavare dalle viscere delle vittime le corde del suo violino.


Dall’aspetto scarno a causa della sifilide e forse anche dalla sindrome di Marfan, Paganini aveva
il viso cereo, gli occhi rientrati nelle orbite, naso e mento avvicinati per la mancanza della
dentatura dovuta al mercurio che gli era stato somministrato per le patologie. A rendere
ulteriormente il suo aspetto spettrale, ci pensò la tubercolosi che, prima di ucciderlo, gli provocò
la necrosi mascellare, associata popolarmente al vampirismo. Unito al fatto che indossava abiti
neri, sul palcoscenico sembrava di vedere uno spettro.
Il violino poi, era considerato strumento del diavolo, nonostante fosse suonato anche da preti
come Antonio Vivaldi (il prete rosso).


Anche il Bluesfino a pochi decenni fa era considerato la musica del diavolo e per questo ne venne
vietata anche la diffusione in radio.
Tra i suoi precursori il chitarrista e armonicista Robert Johnson, sul cui conto si vociferava che
avesse fatto un patto con il diavolo.
Il Blues nasce durante le segregazioni razziali, in un periodo di preconcetti sulle religioni e i miti
popolari tipici dell’Africa Orientale. L’identikit delle origini di Robert Johnson.
Pratiche voodoo, sciamanismo, e tutte le arti vicine a esseri soprannaturali hanno contribuito ad
alimentare certe credenze.
Il Blues, del resto, è un genere con testi carichi di disperazione, tensione tra impeto e passione,
connubio tra disciplina e regola. Proprio lo scontro tra moralità e peccato induce i musicisti a
credere di aver stretto un patto col Diavolo e di aver guadagnato l’eterna dannazione.
Del resto le blue notes, sono note modulate in una modalità ambigua tra maggiore e minore per
trasmettere un senso di vaghezza e malinconia.


Ancora oggi questo legame sembra non avere fine, con alcune star che hanno a che fare con sette
diaboliche, in genere trovate pubblicitarie, o dischi registrati per essere ascoltati al contrario.
“La musica è ricerca dell’assoluto, un tuffo nell’eternità, una porta d’accesso al trascendente”
diceva il violinista Uto Ughi.
Fortunatamente sono il talento, la disciplina e la cultura a determinare il valore delle nostre azioni, e non patti soprannaturali.

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Last Updated on 31 Ottobre 2023 by

Redazione

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