Parco regionale dei Castelli Romani, funghi, organismi essenziali per l’ecosistema
Tante le varietà presenti nel Parco regionale dei Castelli Romani
Nei diversi ambienti del territorio del Parco, possiamo trovare da settembre fino ai primi di giugno, numerose specie di funghi. Durante le nostre passeggiate, riusciamo spesso a scovarli ed osservarli nelle loro svariate forme, nelle radure, nascosti nella vegetazione del sottobosco o sui tronchi degli alberi. Non tutti sono commestibili, bisogna essere intenditori per riconoscerli, ma sono comunque organismi importanti per l’ecosistema, che è caratterizzato da interazioni tra componenti biotiche (viventi) ed abiotiche (non viventi) differenziato in almeno tre livelli funzionali: produttori, di solito piante; consumatori, in genere animali; decompositori, quali batteri e funghi che vivono di rifiuti animali o di tessuti morti o deperienti di animali e vegetali, a quest’ultimo livello appartengono le specie fungine.
I funghi o miceti, sono un regno formato da organismi eucarioti, unicellulari e pluricellulari, che comprende circa 100.000 specie a livello globale; si stima tuttavia che il numero delle specie fungine effettivamente esistenti si aggiri tra 1.500.000 e 5.100.000. Hanno una struttura semplice, formata da tre parti distinte: il micelio, un fitto intreccio di filamenti, le ife, alla base del fungo; il gambo; il cappello. Tutti i funghi sono eterotrofi, cioè ricavano le sostanze nutritive dall’ambiente esterno e le assorbono attraverso le pareti. Rappresentano un anello importante dell’ecosistema in quanto facilitano la decomposizione del materiale organico, rendendo la materia nuovamente disponibile; non essendo provvisti di clorofilla come i vegetali, necessitano, al pari degli animali, di alimenti organici in quanto non capaci di sintesi, proprio questa caratteristica li rende dipendenti al substrato di crescita, ed a seconda delle esigenze nutritive, si distinguono in saprofiti, simbionti, parassiti. Si riproducono tramite spore, cellule microscopiche, di dimensioni generalmente dell’ordine di pochi micron di varia forma e colore.
I funghi saprofiti si nutrono di sostanze organiche in decomposizione sia di origine animale che vegetale, sono definiti ‘spazzini’, in quanto ripuliscono il substrato del bosco, attraverso una sintesi enzimatica, trasformano in elementi nutritivi l’anidride carbonica e l’acqua, essenziali per la sopravvivenza. I funghi simbionti si nutrono per simbiosi, cioè lo scambio di sostanze nutritive fra due partners e quindi una forma di mutualismo. La simbiosi avviene attraverso l’unione del corpo fungino con le radici vegetali, in questo scambio i funghi ricevono dalle piante le sostanze organiche necessarie costituite principalmente da carboidrati quali fruttosio, glucosio, saccarosio ecc. ecc., e forniscono invece alle piante gli elementi minerali inorganici quali azoto, fosforo, potassio, acqua che reperiscono nel terreno anche a distanze notevoli dall’apparato radicale. I funghi parassiti sono quei funghi che si nutrono di organismi viventi, portandoli a volte gradatamente a morte. Possiamo citare il caso dell’Armillaria mellea volgarmente detta famigliola buona o anche chiodini, che attacca le piante penetrando con il micelio nel loro interno sottraendo linfa vitale e provocando spesso stati patologici più o meno gravi.
I funghi sono piuttosto apprezzati e utilizzati nella gastronomia per la preparazione di ricette, è però necessario conoscerli bene, perché molte specie sono velenose e possono provocare intossicazioni più o meno gravi. Per l’identificazione e la certificazione delle specie raccolte, e con particolare riferimento alla commestibilità delle stesse, ci si deve rivolgere in maniera esclusiva agli Ispettorati Micologici delle A.S.L. Inoltre, occorre tener presente che i funghi destinati al consumo, devono essere in stato di assoluta freschezza e non si possono conservare se vi è un processo di alterazione anche iniziale.
Il Parco organizza o patrocina periodicamente corsi di micologia tenuti da esperti micologi e validi per il conseguimento dell’attestato che autorizza la raccolta dei funghi sul territorio regionale in base alla legge vigente (L.R. n. 32/98 – L.R. 01/20 art. 9).
Il Parco, ha reso disponibile una guida, che potete scaricare dall’apposito link a fine articolo.
Fonte: Parco regionale dei Castelli Romani
QUI per leggere altre INFO simili – QUI per consultare la nostra pagina Facebook
Last Updated on 19 Novembre 2023 by Autore P