Un viaggio nel passato: incontro con gli anziani del Centro Sociale di Cecchina
Cecchina – Lunedì, undici dicembre 2023, noi della terza C ci siamo recati, con la professoressa Paola Aiello, presso il Centro Sociale Anziani, a Villa del Vescovo, per un interessante viaggio nel passato della nostra circoscrizione. Abitiamo in un centro a Sud est di Roma, che si è sviluppato a partire dal secondo dopoguerra, quando abitanti delle regioni confinanti, a causa di lavoro, lo popolarono. Si trattava, prevalentemente, di agricoltori e di operai, che lavoravano nelle grandi distese di grano volute da Mussolini e nelle prime fabbriche costruite con i fondi della Cassa del Mezzogiorno. Attorno al primo nucleo abitativo di Cecchina, sorsero nuove abitazioni; fu così che si svilupparono via Lazio, via Friuli, via Italia, via Nettunense. Il paesaggio si trasformò e, da agricolo, divenne sempre più urbanizzato. Accolti da Giorgio Tamburini, presidente del Centro, abbiamo visto immagini in bianco e nero di Cecchina anni cinquanta, sessanta, settanta, ottanta… fino ad arrivare ai nostri giorni!
Interi rioni non esistevano proprio: grandi filari di vigne e distese di ulivi, a Poggio Ameno, cedettero il posto a palazzi, campo sportivo, villette a schiera, mutando profondamente lo scenario. Anche le condizioni climatiche sono cambiate, con il tempo e, a immagini di Cecchina innevata, nel 1956 e nel 1986, con bambini a giocare per strada con slittini di fortuna e a palle di neve, si sostituiscono foto che vedono sorgere attività commerciali di gente che proviene, prevalentemente, dall’Asia. Agli spostamenti in treno si preferirono sempre più quelli in autobus ed in macchina e, alle feste in casa con il grammofono, si affiancarono le uscite al cinema (allora presente a Cecchina). Se, fino agli anni cinquanta, tutto era rimasto quasi immutato, negli anni del boom economico, velocemente, avvenne una trasformazione e, all’unico bar di Cecco con la mucca nell’orto retrostante, sulla Nettunense, se ne aggiunsero molti altri. Il modo di vivere degli abitanti cambiò e, alle scuole di fortuna nei vagoni ferroviari, si sostituirono quelle negli edifici che ancora abbiamo! Anche l’alimentazione era diversa: broccolo capoccione, carciofi, cicoria, pangiallo… la facevano da padrone!!! Al racconto affascinante di Giorgio, si è unito quello di Onelia Cecconi, che ci ha preparato la merenda e ci ha detto che, quando lei era ragazza, le donne svolgevano soprattutto lavori domestici, contribuendo al menage familiare. Dalla voce dei nostri narratori, sono emersi sentimenti di nostalgia per un passato più povero ma autentico, fondato su senso di appartenenza e comunità, valori che, soprattutto negli ultimi anni, stanno sparendo. Gli occhi vivaci di Onelia ci hanno mostrato una vita semplice ma serena, vissuta a contatto con vicini di casa, in parrocchia (San Filippo Neri), a organizzare i carri di Carnevale, la processione e la grande festa del Santo Patrono. Onelia e Giorgio ci hanno raccontato di una vita vissuta a contatto con gli altri, basata sulla semplicità e la solidarietà. Oggi, lo stile di vita è cambiato e, ai giochi per strada a campana, a moscacieca, a biglie… si sono sostituite le console! Alle corse per le strade sterrate, si sono sostituiti sport e allenamenti in palestra. Alle feste in casa con grammofono e vinili, si preferiscono serate da sballo in discoteca.
Tutto è cambiato, tutto si è trasformato… ma, è nel passato, che affondano le radici di ognuno di noi e viaggiare in esso è stato affascinante. Abbiamo trascorso due ore alla scoperta di ciò che fu e che appartiene, per sempre, alle vite di nonni, genitori… ed anche nostre: infatti, solo se conosciamo ciò che è stato, capiamo il presente e progettiamo il futuro. Solo prendendo consapevolezza di ciò che eravamo, possiamo migliorare e progredire davvero.
Chi non ricorda il proprio passato non ha futuro.
Al prossimo viaggio… nel tempo!
Gli alunni della terza C – I. C. Cecchina
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Last Updated on 16 Dicembre 2023 by Autore P