365 giorni fa il lockdown: Monte Compatri ripercorre l’ultimo anno (VIDEO)
Monte Compatri – Il 9 marzo 2020 il premier Giuseppe Conte a reti unificate annunciava che tutta Italia diventava zona rossa: iniziava così il primo lockdown. Gli hashtag “Io resto a casa” e “Andrà tutto Bene” ci avrebbero accompagnato per mesi assieme agli appuntamenti sui balconi per cantare l’inno nazionale.
“In poche ore abbiamo organizzato la sanificazione di tutte le strade del paese. La Tekneko e tutti i ragazzi hanno reagito all’emergenza in modo esemplare” dichiara l’Assessore Sabrina Giordani, non nascondendo la commozione alla vigilia di questo anniversario.
“È stato un anno difficile per quest’Amministrazione. Da un giorno all’altro ci siamo trovati catapultati in un’emergenza senza precedenti. Abbiamo fatto tutto il possibile: consegnato buoni spesa, pacchi alimentari, erogato bonus bebè, bonus affitti, sospeso il pagamento di alcuni tributi, sanificazioni e lavori di adeguamento nelle scuole. Siamo stati in contatto quotidiano con i malati e le loro famiglie, con la Asl e con la scuola” sottolinea il Sindaco Fabio D’Acuti.
“Siamo rimasti bloccati in casa per settimane. Tutti gli eventi sono stati annullati. È stato doveroso destinare i soldi stanziati per la cultura alle famiglie bisognose. Aiutare i cittadini in difficoltà è la nostra unica priorità” spiega il delegato Pietro Mazzarini.
“Trovarci isolati in casa, senza avere la possibilità di poterci abbracciare, non è stato semplice” le parole dell’Assessore Agnese Mastrofrancesco. “Noi amministratori non potevamo fermarci: avevamo la responsabilità di aiutare i cittadini. In molti, da un giorno all’altro, si sono trovati impossibilitati a mettere un piatto caldo a tavola. Per alcuni è stato umiliante essere costretti a chiedere aiuto”.
Le richieste ai servizi sociali di Monte Compatri, infatti, in quest’ultimo anno sono quadruplicate. Ne è testimone diretta l’Assessore Eliana Villa: “Oltre agli aiuti economici è stato importante fornire un supporto psicologico gratuito. Così come riaprire i centri diurni e i centri estivi: bambini e i disabili sono quelli che hanno risentito più di tutti del lockdown. Era importante farli tornare a socializzare”.
Lo sforzo più grande è stato fatto per riaprire le scuole. “Non è stato semplice. Le informazioni erano confuse e ogni giorno arrivavano nuovi protocolli a cui dovevamo adeguarci” afferma l’Assessore Adriano Di Franco. “Era importante, dopo 6 mesi di stop forzato, far tornare i bambini in classe. Era importante per la comunità, ma, soprattutto, per i nostri ragazzi” gli fa eco la delegata Elisa Gentili.
Non bisogna però dimenticare che durante questi mesi così difficili non tutti ce l’hanno fatta. “Il mio pensiero oggi va ai nostri concittadini che hanno perso la loro battaglia contro il Virus. Monte Compatri non li dimenticherà e saprà rendergli omaggio” dichiara il vicesindaco Claudio Gara.
“Oggi abbiamo un vaccino, ma la strada da percorrere è ancora lunga” conclude D’Acuti. “Da sindaco voglio ringraziare tutti quelli che in questi 12 mesi hanno rispettato le regole, quelli che hanno capito le nostre difficoltà, quelli che non si sono tirati indietro e hanno voluto dare una mano. Come Fabio D’Acuti ringrazio innanzitutto la mia famiglia: non è stato facile in quei giorni per loro vedermi uscire la mattina con il rischio di entrare in contatto col virus, ma non me l’hanno mai fatto pesare. L’ultimo grazie è per la mia squadra e per tutti quelli che mi sono stati vicini: gli amministratori, i dipendenti comunali, la polizia locale e la Protezione Civile. Monte Compatri è una grande famiglia e quest’anno lo ha dimostrato”.