La sonnolenza diurna – ultima parte
Quali sono i disturbi del sonno più comuni che causano eccessiva sonnolenza diurna?
Insonnia
L’insonnia è una causa comune di sonnolenza diurna. È caratterizzato da difficoltà ad addormentarsi o a mantenere il sonno o risveglio precoce al mattino (almeno mezz’ora prima della sveglia) e dalla presenza di conseguenze diurne come difficoltà di concentrazione, irritabilità, possibilità di commettere errori e… sonnolenza! E’ stata definita la “ sindrome delle 24 ore” e non un disturbo solo della notte.
Circa il 10-15% dell’intera popolazione può avere insonnia abbastanza seria da causare conseguenze duranteil giorno. In Italia circa 8 milioni di italiani ne sono affetti. Le migliori terapie sono brevi trattamenti farmacologici quando necessari e soprattutto un approccio “psicologico”, mediante la terapia cognitivo comportamentale dell’insonnia.
Sindrome da apnea ostruttiva del sonno
La sindrome delle apnee ostruttive del sonno è il disturbo respiratorio del sonno più comunemente associato ad ipersonnolenza.
Ne soffrono in tanti dal 4% negli uomini di età compresa tra 30-60 al 43% negli uomini di mezza età obesi. Le donne ne sono meno affette (il rapporto è 1 a 3 circa con gli uomini). Il sonno viene frammentato dalle continue interruzioni del respiro notturno, il risultato sono un sonno non riposante, sonnolenza durante il giorno e a volte anche una vera e propria insonnia. Possibili disturbi di memoria, rischio per eventi vascolari come infarto o ictus cerebrale accrescono la necessaria attenzione a questo disturbo del sonno che in una percentuale non trascurabile di persone si presenta asintomatico.
Una volta riconosciuto, questo disturbo può essere trattato, a seconda del contesto clinico, con ventilatori CPAP, interventi chirurgici otorinolaringoiatrici, terapia posizionale, apparecchi odontoiatrici per l’avanzamento mandibolare, stimolatori del nervo ipoglosso. Inoltre per i pazienti con apnea ostruttive del sonno che lamentano sonnolenza residua nonostante trattamento ventilatorio o che non lo tollerino, è possibile utilizzare farmaci che promuovono la veglia, come quelli utilizzati nella narcolessia, con prossime interessanti novità in questo ambito.
Movimenti periodici notturni e sindrome delle gambe senza riposo.
I movimenti periodici delle gambe e la sindrome delle gambe senza riposo possono indurre rispettivamente frammentazione del sonno notturno ed insonnia. Questi disturbi sono tutt’altro che rari, potendo colpire il 6% della popolazione con un progressivo aumento con l’età fino al 30% degli ultracinquantenni. Questi due disturbi, spesso associati, possono essere legati a carenza di ferro, acido folico, patologie renali, patologie del midollo spinale o neuropatie, malattia di Parkinson.
Narcolessia e altre forme di ipersonnolenza di tipo
“centrale”
La narcolessia è un raro ma importante disturbo del sonno causa di marcata sonnolenza. Si stima che colpisca circa una persona su 2000, sebbene la prevalenza sia probabilmente più alta visto che la media di attesa tra l’esordio dei sintomi ed il suo riconoscimento è di circa 10 anni.
In questa condizione una sostanza che si chiama orexina, nell’ipotalamo una parte del cervello fondamentale per il sonno, non viene sintetizzata il che porta al mancato controllo dei confini tra sonno e veglia e quindi a ipersonnolenza diurna oltre che sintomi di cataplessia, in cui c’è improvvisa e transitoria perdita del tono muscolare, in genere in risposta a intensi stimoli emotivi.
La diagnosi di narcolessia richiede la valutazione in un centro specializzato per eseguire polisonnografia, test multiplo delle latenze di sonno e dosaggio dell’orexina. La terapia più efficace è quella comportamentale che consiste nell’assecondare la necessità di sonno ogni qual volta il paziente ne ha bisogno, esistono però farmaci che promuovono la veglia e/o riducono gli episodi di cataplessia che migliorano significativamente la qualità di vita dei pazienti con narcolessia.
L’ipersonnia idiopatica è una sindrome ancora poco compresa ove, similmente alla narcolessia, l’ESD è la principale manifestazione, sebbene non veda il coinvolgimento dell’orexina e del sonno REM. Anche il questo caso la diagnosi è complessa e richiede una valutazione approfondita presso un centro specializzato.
Il trattamento utilizza farmaci simili a quelli utilizzati nella narcolessia.
Perché valutare il problema della sonnolenza con
test approfonditi?
Perché molta attenzione va prestata alla sonnolenza quando compare in specifici contesti, che possono mettere a rischio chi ne soffre o altre persone. Se un paziente ha sonnolenza durante la guida, o l’utilizzo macchinari, è autista di autobus o camion, o se presenta segni di insufficienza respiratoria o cardiaca, o malattie respiratorie concomitanti bisogna intervenire e rapidamente. Utilizzare il semplice strumento della scala di Epworth per selezionare persone con eccessiva sonnolenza può essere un facile strumento di screening per poi far valutare la condizione in un centro di Medicina del Sonno.
Dott. Andrea Romigi – Neurologo
Centro Medico “La Stella”