Ciampino, l’Amministrazione celebra il 2 Giugno. Ballico: “Dopo la pandemia, ripartiamo dall’unità nazionale”
Nella tarda mattinata di oggi, l’Amministrazione comunale di Ciampino ha celebrato, nella centralissima Piazza della Pace, il 2 Giugno. Dopo la classica deposizione della corona di fiori sul Monumento ai Caduti e l’esibizione della banda musicale “Francesco Cilea”, ha parlato il Sindaco Daniela Ballico.
“Sono davvero emozionata” ha detto la prima cittadina di Ciampino “per il fatto di ritrovarci, dopo tanto tempo, tutti in piazza. Questo anno e mezzo circa è stato veramente difficile, ma siamo tornati un po’ a vivere, anche se è stato un periodo terribile a livello sia morale che materiale, con tante persone che hanno perso il lavoro e hanno avuto enormi difficoltà a garantirsi i beni essenziali“.
Il Sindaco ha poi letto il suo discorso, dopo aver ringraziato le Forze dell’Ordine la Protezione Civile e tutte le persone che hanno seguito l’evento, dal vivo e sui social.
“Oggi è un giorno importante: celebriamo il 75° anniversario della nascita della Repubblica, perché il 2 Giugno 1946 il popolo italiano scelse un nuovo inizio per il nostro Paese. Allora si stavano superando le terribili divisioni che avevano lacerato l’Italia, aprendo il futuro alla valorizzazione della democrazia, della libertà, della pace, della solidarietà, che oggi sentiamo più vicine che mai“.
“La nazione che siamo diventati è frutto dello straordinario progresso realizzato in questi 75 anni grazie all’impegno e al duro lavoro di donne e uomini che da subito segnarono un nuovo inizio con l’opera di ricostruzione morale e materiale del Paese“.
“Oggi, come allora, siamo davanti a un nuovo inizio e la speranza è che, con lo stesso ardore e amore per la patria, si viva la rinascita e la ricostruzione che ci sarà dopo il buio della pandemia. Interi settori dell’economia sono stati messi in ginocchio dalle chiusure forzate, ma adesso, finalmente, ci apprestiamo a tornare a una nuova normalità, con tante attività che ripartono, anche se non tutte, purtroppo, perché molte non hanno retto all’impatto della crisi. Forse non si poteva fare altro, perché questo terribile e subdolo virus è arrivato in sordina, colpendo all’improvviso migliaia di nonni, nonne e cittadini più fragili, ai quali va il nostro pensiero“.
“In questo complicato periodo tutti noi abbiamo dovuto confrontarci con il distanziamento, con la perdita del contatto umano, che lentamente ha modificato le nostre abitudini, ha allentato la forza delle relazioni interpersonali, vero motore di ogni aspetto della società umana. Per un beffardo contrappasso, mentre il virus ha colpito maggiormente le fasce più anziane della popolazione, il distanziamento ha colpito le fasce più giovani, i nostri figli, i nostri studenti, i bambini e gli adolescenti, figure in pieno sviluppo psico-emotivo che porteranno a lungo impressi i segni di qualcosa che nessuno, prima di loro, ha dovuto affrontare“.
“A voi, ragazzi, arrivi il mio ‘grazie’, perché siete stati spesso più bravi degli adulti. Voi, sempre in classe, fermi, composti, nel vostro piccolo banco e con la mascherina. Arrivi il mio ‘grazie’ anche a tutte le Forze dell’Ordine, agli operatori della Sanità e dei servizi essenziali, ai volontari della Protezione Civile e della Croce Rossa, alle associazioni del sociale tutte e ai parroci, tutti impegnati ogni giorno a dare sostegno e aiuto a chi è in difficoltà, con coraggio e competenza e senza mai tirarsi indietro“.
“A tutti voi va il mio sentito appoggio, perché ognuno, facendo quanto di sua competenza, dovrà essere parte dell’ingranaggio della macchina della rinascita del nostro Paese, trovando nel futuro stabilità e serenità. Le istituzioni a tutti i livelli, dal Governo, alle Regioni e ai Comuni, hanno cercato di dare risposte tempestive alle imprese e alle famiglie, anche se gli aiuti e gli ammortizzatori non sono certo stati sufficienti“.
“La grande sfida, oltre a quella della ripresa economica e sociale, sarà la ripresa umana. Sarà nostro dovere aiutare coloro che in questo contesto, nonostante tutti gli sforzi, si sono sentiti emarginati, isolati e soli. Dobbiamo tornare, più che mai, a essere una nazione forte e coesa, che ha la capacità di guardare al futuro con lungimiranza, speranza e amore“.
“Ricostruire non è un’opera facile: richiede tempo, sacrificio e pazienza. E servirà ancora più pazienza, tolleranza e gentilezza da parte di tutti nel supportare e aiutare chi, più fragile, sta vivendo questo tempo con maggior difficoltà, perché non è facile metabolizzare lo stato di angoscia che ci siamo ritrovati a vivere. Che si sia entrati a contatto diretto col Covid o meno, molti di noi sono profondamente cambiati e necessitano di più tempo per una ripresa che ci possa aiutare a condurre una vita simile a quella di prima“.
“La nostra rinascita passa dalla famiglia, dalla dignità del lavoro, che deve ripartire a tutti i costi, dalla solidarietà reciproca. Passa dall’impegno e dalla devozione mostrata da tutti coloro che sono stati in prima linea, durante quest’anno di emergenza, e che ora sono al lavoro per ricostruire la rinascita della nostra nazione. Dobbiamo ripartire dall’unità nazionale, dalle nostre tradizioni e radici, in modo da riscoprirci un corpo unico, che si rispecchia nei valori del nostro Tricolore e che porta con sé la consapevolezza dei sacrifici di tutti coloro che hanno dato la vita per fare arrivare fino a noi i diritti e i doveri di cui godiamo“.
“Oggi, 2 Giugno 2021, celebriamo la nostra Repubblica, sinonimo di libertà. Celebriamo la Costituzione, celebriamo i più alti valori fondanti della nostra Italia. Celebriamo le donne e gli uomini che hanno dato la vita per la nostra patria. Celebriamo il nostro passato, anche nelle difficoltà, perché grazie a queste prove abbiamo ritrovato la forza di riscoprirci un popolo e una nazione unita. Viva il Tricolore, Viva la Repubblica, Viva l’Italia!“.
Luca Rossetti