Albano, la Sezione di Italia Nostra Castelli Romani chiede chiusura immediata discarica
Albano Laziale – Partita ufficialmente agli organi ed enti preposti, la richiesta di ITALIA NOSTRA sezione Castelli Romani di chiusura della discarica di Roncigliano ed applicazione della legge n. 13 del 19 luglio 2019 “Disciplina delle aree ad elevato rischio di crisi ambientale” ai fini della bonifica del sito.
ITALIA NOSTRA sezione Castelli Romani, come da comunicato del responsabile territoriale Enrico Del Vescovo si rivolge alle autorità preposte, chiedendo che si proceda urgentemente all’applicazione della legge regionale n. 13 del 19 luglio 2019: “Disciplina delle aree ad elevato rischio di crisi ambientale” in relazione all’area territoriale di Roncigliano, ove insiste la discarica, nel comune di Albano Laziale, al fine di giungere finalmente sia alla chiusura della discarica che alla bonifica dell’area.
Premesso, come noto, che la località di Roncigliano, nel comune di Albano Laziale, al confine con quello di Ardea, è stata interessata fin dai primi anni ottanta da una imponente discarica cui si è aggiunto un impianto di TMB ora in disuso in seguito ad un incendio verificatosi nel giugno 2016.
Man mano che la discarica col tempo si saturava, la sua estensione è andata progressivamente aumentando con l’apertura di nuovi invasi fino a raggiungere il VII invaso, questi ampio almeno un ettaro e profondo circa 30 metri, realizzato a circa 175 metri dalle prime case di Villaggio Ardeatino, nel Comune di Ardea, ed a circa 200 metri da quelle di Albano, nonostante la normativa preveda esplicitamente una distanza non inferiore ai 1000 metri.
L’intera area presentava originariamente una vocazione essenzialmente agricola di pregio che occorre ritenere sia stata seriamente compromessa dalla presenza della discarca e dell’impianto di TMB ora in disuso ad essa associato.
Da tempo la cittadinanza ha preso piena coscienza della grave minaccia che ricade sull’area in questione e sui danni relativi all’ambiente che nel corso del tempo sono stati perpetrati con particolare riguardo alla falda idrica che risulta ora contaminata, come emerge dalla recente relazione dell’ARPA Lazio del 21 giugno scorso (come da lettera del professor Franco Medici dell’Università La Sapienza), falda riguardante più comuni: Albano, Ardea, Pomezia, Ariccia e altre località vicine.
Nonché al danno alla salubrità dell’aria ed alle conseguenti ricadute in termini di maggiori nocività a carico dell’ambiente che si ripercuotono sulle condizioni sanitarie della popolazione locale, come potrebbero mostrare i dati statistici epidemiologici preoccupanti in quanto a maggiore mortalità per patologie tumorali e respiratorie (come da studio statistico condotto dall’esperto in materia dottor Danilo Ballanti).
Da sottolineare anche come nell’area circostante la discarica, sia assente la rete idrica pubblica e la rete fognaria costringendo i cittadini a fruire di acqua prelevata da pozzi artesiani scavati autonomamente in loco che inevitabilmente forniscono acqua contaminata e sconsigliabile per gli usi legati alla vita quotidiana.
Da rilevare altresì anche l’esistenza di una criticità idrogeologica e rischio frana di medio livello di cui si è presa conoscenza recentemente consultando il geo-portale nazionale relativamente al terzo invaso.
Infine occorre ricordare la testimonianza di persone anziane che possono testimoniare perfettamente come diversi anni fa si è verificata una pericolosa fuoriuscita di gas letale dal terreno, probabilmente dovuta alla natura vulcanica del sito, in seguito ad una perforazione, costringendo i cittadini ad essere evacuati.
Anche su quest’ultima circostanza sarebbe necessario indagare per rendersi conto di come l’area non sia idonea ad accogliere una discarica.
ITALIA NOSTRA – Castelli Romani, associazione portatrice di interessi diffusi, ribadisce e chiede : l’applicazione della legge n.13 del 19 luglio 2019 teste’ citata all’area relativa alla località Roncigliano (Albano Laziale) ritenendo, come spiegato nella premessa, che ricorrano tutte le concrete circostanze necessarie e sufficienti affinché la legge in questione possa, anzi, debba, essere applicata.