Appello al presidente Sergio Mattarella dal Comitato Salute ed Ambiente ASL Roma5 “affinché si rimuovano gli ostacoli che si oppongono alla riapertura di numerosi nosocomi”
Riceviamo e pubblichiamo la lettera del Comitato Salute ed Ambiente ASL RM5 rivolta al presidente Sergio Mattarella
“Stimato Presidente,
in un momento di viva apprensione per le sorti del nostro Paese che, come tutto il mondo soffre la morsa della pandemia, vogliamo manifestare la nostra accorata preoccupazione per le vicende di un altro grande malato: la sanità italiana. Ė un’affezione antica, irrisolta, allarmante, specie nell’aspetto primario dell’accoglienza e
la presa in carico dei cittadini bisognosi di cure. Per anni, abbiamo assistito a una inarrestabile dismissione del patrimonio sanitario pubblico, le cui più palpabili evidenze si sono palesate nelle grandi città con la chiusura di storici ospedali e l’affievolimento della risposta ai bisogni di salute. La malattia da Covid non ha fatto che
esasperare difficoltà già note, dovute a una carenza di possibilità di ricovero, che ci colloca agli ultimi posti tra i Paesi europei.
L’aspetto più evidente dello squilibrio tra domanda di salute e offerta, si manifesta in tutta la sua asprezza nei servizi di emergenza, che da biglietto da visita dei nostri nosocomi sono tragicamente assurti a specchio della inadeguatezza del sistema, con severe ricadute sulle condizioni di salute degli assistiti, il cui disagio è ben documentato sulle quotidiane cronache dei mezzi di informazione. In questi anni numerose sono state le prese di posizione della collettività, atte a ripristinare situazioni che tutelino la dignità dei cittadini nel momento del bisogno.
Proposte inascoltate, al punto da sfiorare la lesione di diritti costituzionalmente garantiti, primo fra tutti il diritto alla salute. Emblema di tale vulnus, rappresenta per noi la chiusura e l’abbandono degli ospedali romani San Giacomo e Forlanini, di cui chiediamo l’immediata riattivazione, nonché l’urgente valutazione per la riapertura di altri
numerosi nosocomi dismessi. Non dovrebbe essere escluso, da tale valutazione, il potenziamento di tali strutture attraverso le risorse previste dal Piano nazionale ripresa e resilienza.
Per questo, avvertiamo l’esigenza di rivolgere alla Sua attenzione un non più rinviabile appello, affinché cessino le condizioni ostative opposte alla riapertura dei nosocomi, da parte di attori istituzionali non in sintonia con la volontà dei cittadini. Una istanza che parta dalla più rappresentativa carica della nostra Repubblica, a suggello della
lungimiranza che ha contraddistinto il Suo esemplare settennato in totale sintonia con il comune sentire degli italiani. Grati per l’adesione che vorrà assicurare alla nostra istanza, cogliamo l’occasione per esprimerLe i sensi della più
Profonda considerazione,
I rappresentanti del coordinamento “Salute Bene comune””