Albano -Ariccia, messaggio di don Antonio Salimbeni sulla Shoah, parroco di Fontana di Papa e Cancelliera
“Cari fratelli e sorelle,
oggi è un giorno particolare, un giorno di tristezza, ma anche di speranza, un giorno che guarda a ciò che è successo nel passato, ma che è rivolto verso il futuro.
Oggi è la Giornata della Memoria, in ricordo dei milioni di vittime che hanno sofferto la ferocia nazista nei campi di concentramento e di sterminio durante la Seconda Guerra Mondiale. Una pagina di storia che getta una luce inquietante sull’uomo e sulla sua natura; l’uomo, creato ad immagine e somiglianza di Dio che è stato capace di diventare strumento del male più cupo e più assurdo.
Migliaia di donne, uomini e bambini sterminati senza pietà solo perché non corrispondevano a certi “criteri” che altri uomini avevano stabilito per decidere chi poteva essere considerato un essere umano e chi no, chi poteva continuare a vivere e chi no.
Questa enorme tragedia, che ha lasciato ferite immani, è stata originata proprio da questo, dalla mancanza profonda e rabbiosa di amore per il proprio prossimo, dal disprezzo per la diversità, dalla negazione dell’umanità, cioè della natura di creatura di un Dio che è Padre di tutti e che tutti ama indistintamente; per Lui ogni uomo è speciale, nella sua individualità, nelle sue particolarità; tutti i Suoi figli, pertanto, hanno la dignità di fratelli, e come fratelli debbono amarsi e rispettarsi profondamente.
Carissimi, il passato non è mai solo una successione di eventi accaduti in un tempo lontano, da guardare con distacco; il passato è materia viva che tocca ed interroga, continuamente, la nostra coscienza individuale e collettiva, rappresenta un serbatoio di insegnamenti ed esperienze a cui dobbiamo rifarci per non commettere gli stessi errori.
Anche oggi, in questa nostra epoca che si dichiara moderna ed all’avanguardia, cari amici, assistiamo a voci che vogliono imporre una visione dove alcuni esseri umani valgono più di altri; anche oggi la società continua a considerare e trattare alcuni gruppi di persone come “scarto”; questo tipo di pensiero, ogni atteggiamento e comportamento che ad esso si richiama, fatemelo dire in maniera forte, è incompatibile con il Vangelo, è contrario agli insegnamenti che Cristo, vero Dio e vero uomo, ci ha dato.
Dobbiamo essere ogni giorno consapevoli, come cristiani, di fornire, con la nostra vita di tutti i giorni, l’esempio di chi vive secondo il comandamento dell’Amore, di chi rispetta i fratelli, di chi lotta per affermare, sempre e comunque, il primato della vita e della dignità umana.
Solo così potremo onorare davvero il passato, dare la giusta testimonianza a chi ha perso la vita a causa dell’egoismo sfrenato, della presunzione più perversa, del disprezzo più nero, simboli macabri di una inquietante cultura della morte; solamente “incarnando” in noi stessi la Buona Novella del Dio Incarnato, sceso sulla Terra per elevarci nel Suo Regno, potremo far trionfare, ora e sempre, la cultura della vita, senza limitazioni, condizioni o privilegi.
Cari fratelli e sorelle, Gesù ha detto “Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno (Mt 24,35)”; solo seguendo Lui, Parola vivente, non correremo il rischio di considerare i nostri fratelli come nemici mortali, come pericolo da eliminare; solo restando attaccati, noi come tralci a Lui, la nostra Vite, saremo capaci di far trionfare il bene, dilatando gli spazi dell’Amore; solo seguendo Lui, la Luce , la Via, saremo in grado di non tornare nelle tragiche tenebre che hanno avvolto la Terra ottant’anni fa; solo facendoci cambiare dal suo Amore, dimostrato sulla Croce, saremo in grado di evitare che avvenga un altro Olocausto”.
Don Antonio