Rocca di Papa, prosegue “Laghothon – la staffetta dei cinque comuni per salvare il lago di Albano”

Rocca di Papa, prosegue “Laghothon – la staffetta dei cinque comuni per salvare il lago di Albano”

Di Matteo Maiorano

Continua la maratona Laghothon, la serie di incontri tra amministrazioni comunali organizzato dall’associazione “Lago di Castel Gandolfo”, organizzata per riportare il Lago Albano ai livelli originari o quantomeno, per fermare il calo del livello idrico dello specchio lacustre. Si è svolto ieri 16 ottobre nella biblioteca comunale di Rocca di Papa, il terzo dei cinque incontri previsti. Hanno partecipato all’evento la sindaca del comune ospitante Veronica Cimino, Stefano Cecchi primo cittadino di Marino, Alberto de Angelis sindaco di Castel Gandolfo insieme al vicesindaco e delegato al lago Cristiano Bavaro. Presenti anche i rappresentati del consorzio di bonifica, Pietro di Lazzaro consigliere ANBI Lazio e il segretario del Contratto di Falda e di Lago per Albano e Nemi e per il Fiume Incastro Ettore Marrone e ovviamente, Chiara Rai giornalista del Messaggero, ma anche organizzatrice e coordinatrice dei convegni.

grafiche ottobre 2022
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Il pomeriggio è stato organizzato in vari interventi, moderati da Chiara Rai, durante i quali gli ospiti hanno fatto le loro considerazioni sulla situazione e sul contributo che le varie amministrazioni possono apportare al progetto. Ad aprire i lavori la sindaca Cimmino che ha dato il benvenuto ricordando l’importanza del patrimonio naturalistico e culturale non solo per Rocca di Papa, ma per l’intero territorio dei Castelli, “Non c’è turismo senza lago” – ha detto – questo evento è inserito all’interno di un progetto che nasce dall’associazione ‘Lago di Albano’, che ha voluto coinvolgere, oltre ai sindaci, gli enti che possono aiutare le amministrazioni a trovare la strada per un finanziamento importante che possa permettere di sostenere il recupero della falda. Queste giornate, che ogni comune ha personalizzato – conclude la sindaca- hanno l’obiettivo finale di sensibilizzare sia i cittadini che gli operatori alle tematiche e al progetto per il lago“. Pietro di Lazzaro, in rappresentanza del consorzio di bonifica ha ricordato che “Il consorzio è al momento coinvolto nella realizzazione di un progetto consegnato al CIS (Contratto Istituzionale di Sviluppo), promosso dal ministero del Sud, che ha stanziato quasi due miliardi di euro, distribuiti per regione. Compito del consorzio – continua Pietro di Lazzaro – è quello di avere contatti con la Regione, con la quale noi ci sentiamo giornalmente. Quello che qui ci tiene uniti – conclude infine – è il discorso dell’economia e del paesaggio. Ci lega l’acqua che ci porta anche cultura, storia e occupazione. Dobbiamo cercare almeno di fermare il livello delle acque attuale, quello a cui il consorzio sta lavorando è un progetto di recupero delle acque piovane convogliandole al lago, che farebbe da bacino”.

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Come spiegato da Pietro di Lazzaro, servono interventi architettonici specifici per canalizzare in maniera efficace le vie di deflusso delle acque piovane così da rinfoltire la falda sottostante il lago e cristallizzare la situazione bacino lacustre. Il lago, infatti, è lo specchio di quanto succede nel sottosuolo. Il calo del livello idrico in superficie è dovuto alla riduzione della falda sottostante.

Gli interventi dei sindaci invece si sono concentrati sulla rilevanza della coordinazione e collaborazione dei comuni: tutti d’accordo della necessità di un contributo a senso unico.

Il lago per noi è una miniera d’oro, c’è tutto un indotto che porta tante cose diverse. C’è un discorso archeologico e tutte queste cose le può mettere in evidenza soltanto l’acqua, perché se non c’è il lago tutto appassisce, si perde il faro, perché tutto sorge intorno ad esso. Adesso mettiamo la maglietta sportiva e corriamo, dobbiamo portare dei risultati” Ha detto Il delegato al lago Cristiano Bavaro

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Dobbiamo dire grazie all’associazione che ci ha coinvolti, poiché ha riportato all’attenzione dei comuni questo problema. Tutto questo serve a creare una forza numerica e politica. È certo che per poter intervenire servono delle economie per: andare a capire se in questi bacini c’è da fare un intervento migliorativo per capire se l’alveo non perda acqua; c’è da fare l’intervento che possa confluire in acque chiare per i bacini e quindi contribuire ad alzare il livello; e c’è da fare anche un altro intervento rispetto alle attività comunali per la acque piovane, in quanto ci si è ritrovati con la acque chiare e scure mescolate negli stessi tubi, creando problemi alla depurazione e al convoglio stesso delle acque” – così il sindaco di Marino, Stefano Cecchi, che conclude – dobbiamo lasciare qualcosa per il futuro”.

Intervento significativo e tecnico quello di Ettore Marrone, rappresentante del Contratto di Falda e di Lago per Albano e Nemi e per il Fiume Incastro e membro dell’Associazione italiana per l’ingegneria naturalistica. Marrone inizia il suo breve, ma chirurgico intervento con una premessa che lascia intendere che “ad oggi, la situazione si è decisamente aggravata: le condizioni precarie dei laghi di Albano e Nemi, sono note alle amministrazioni da più di vent’anni. Ad oggi, spiega Marrone, se si conosce così bene il lago è perché al primo campanello di allarme ci si è catapultati a studiare ogni sfaccettatura del lago e delle sue problematiche”. Ettore Marrone ha elencato le cause del problema in maniera precisa e laconica, senza fronzoli, in modo chiaro e diretto. Tra le cause elencate, provocate sempre da un’azione dell’uomo, le esigenze industriali e agricole del territorio.

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La situazione, oggi, è drammatica – spiega Marrone – siamo oltre i sette i metri sotto il livello originario. La situazione ci è chiara e sappiamo come fare, dialoghiamo col consorzio di bonifica e con il contratto di lago per tentare, almeno, di cristallizzare il livello attuale

L’incontro si è concluso con la tavola rotonda tra la sindaca Veronica Cimino, l’assessore alle Politiche Giovanili, Sport e Turismo Francesco de Santis e l’assessore al Patrimonio Boschivo Lorenzo Salvati, dove si è discusso di un’altra questione cara al territorio, quella dei boschi e della valorizzazione delle foreste di castagni, data anche la coincidenza con l’omonima sagra in programma quei giorni.

Last Updated on 16 Ottobre 2022 by

Redazione

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