Decreto anti-rave, il Governo si ‘corregge’: stretta solo per i raduni musicali, salve le proteste in piazza
Depositata in Parlamento una versione che mette alcuni paletti alla norma per evitare che venga estesa anche ad altri tipi di raduni di cittadini
ROMA – Il Governo corregge la tanto contestata norma contenuta nel cosiddetto decreto anti-rave party. Con un emendamento messo a punto dal ministero della Giustizia, si limita la ‘stretta’ solo ai raduni musicali illegali. Salve dunque, di fatto le altre manifestazioni di cittadini, come le proteste o gli scioperi in piazza.
Resta comunque il carcere fino a 6 anni e quindi la possibilità di intercettazioni sugli organizzatori dell’evento nel corso delle indagini per accertare i reati. Cambia anche il riferimento all’articolo del Codice penale: non più il 434 bis ma il 633 bis (“Invasione di terreni o edifici con pericolo per la salute pubblica o l’incolumità pubblica”).
L’EMENDAMENTO: CARCERE FINO A 6 ANNI E MULTA FINO A 10 MILA EURO
Il nuovo testo, depositato in Senato, che modifica l’originario articolo 5 del decreto del Governo Meloni varato in Consiglio dei ministri il il 31 ottobre, così recita: “Chiunque organizza o promuove l’invasione arbitraria di terreni o edifici altrui pubblici o privati al fine di realizzare un raduno musicale o avente scopo di intrattenimento è punito con la reclusione da tre a sei anni e la multa da 1.000 a 10.000 euro quando dall’invasione deriva un concreto pericolo per la salute pubblica o per l’incolumità pubblica a causa dell’inosservanza delle norme in materia di sostanze stupefacenti ovvero in materia di sicurezza o di igiene degli spettacoli e delle manifestazioni pubbliche di intrattenimento anche in ragione del numero dei partecipanti ovvero dello stato dei luoghi”. Corretto il comma sulla confisca delle cose che ora è scritto così: “È sempre ordinata la confisca delle cose che servirono o furono destinate a commettere il reato, nonché delle cose che ne sono il prodotto o il profitto“.
IL TESTO ORIGINARIO
Ecco come era invece il testo originario: Dopo l’articolo 434 del codice penale è inserito il seguente: «Art. 434 -bis (Invasione di terreni o edifici per raduni pericolosi per l’ordine pubblico o l’incolumità pubblica o la salute pubblica): “L’invasione di terreni o edifici per raduni pericolosi per l’ordine pubblico o l’incolumità pubblica o la salute pubblica consiste nell’invasione arbitraria di terreni o edifici altrui, pubblici o privati, commessa da un numero di persone superiore a cinquanta, allo scopo di organizzare un raduno, quando dallo stesso può derivare un pericolo per l’ordine pubblico o l’incolumità pubblica o la salute pubblica. Chiunque organizza o promuove l’invasione di cui al primo comma è punito con la pena della reclusione da tre a sei anni e con la multa da euro 1.000 a euro 10.000. Per il solo fatto di partecipare all’invasione la pena è diminuita. È sempre ordinata la confisca ai sensi dell’articolo 240, secondo comma, del codice penale, delle cose che servirono o furono destinate a commettere il reato di cui al primo comma nonché di quelle utilizzate nei medesimi casi per realizzare le finalità dell’occupazione”.
NORDIO: “RENDIAMO LA NORMA PIÙ EFFICACE”
“Con quest’emendamento al decreto legge anti-rave, il Governo perfeziona la norma, rendendo più efficace il contrasto delle condotte illecite che si vuole perseguire”. Così il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, dopo il deposito in Commissione Giustizia al Senato dell’emendamento del Governo alla legge di conversione del decreto 31 ottobre 2022.
Fonte: Agenzia DIRE