Ciampino, lamentele sul servizio mensa e sui pasti a scuola: la testimonianza di una mamma
Sta facendo sempre più discutere e sollevare polemiche, in quel di Ciampino, la questione legata al servizio mensa e alla qualità dei pasti somministrati nelle scuole.
Riportiamo, infatti, quanto riferito da una mamma su più gruppi Facebook dedicati al Comune amministrato da Daniela Ballico.
“Da lunedì è ricominciata la somministrazione del pasto rigorosamente in classe, perché la nostra mensa è stata adibita a magazzino per gli arredi delle classi che occupano spazio“.
“Mia figlia è costretta ad uscire dall’aula e sostare sul corridoio in attesa della sanificazione della classe prima e dopo il pasto (lunedì sono stati un’ora e mezzo sul corridoio!) e mangia tutti i giorni alle 14.15 arrivando al pasto super affamata perché la merenda è alle 10“.
“Ma adesso arriviamo al bello! Un pasto servito in lunch box difficili da aprire per lei che ha 9 anni, figuriamoci per un bimbo di 5, completamente sbilanciato perché in alcuni giorni è stato introdotto il piatto unico!“.
“Cinque dadini di prosciutto nella pasta o una manciata di ragù nella lasagna sostituiscono il secondo? La pizza del giovedì servita con pane e bieta garantisce il giusto apporto di proteine? Perché io vedo solo carboidrati!“.
“Ci avete vietato il pasto domestico attaccandovi alla consegna del modulo entro il 30 giugno! Modulo irreperibile sul sito perché non si sapeva nemmeno se le scuole avessero riaperto!!! E pec inviate da noi mamme per chiedere info nelle quali rimandavate a settembre le info a riguardo“.
“UNO SCANDALO! Pagare 5,23 € al giorno per un pasto completamente sbilanciato che per il più delle volte mia figlia non consuma, e che non può nemmeno riportare a casa!“.
“Perché è vietato portare le confezioni sigillate a casa, visto che pago? Commissione mensa e genitori, vogliamo intervenire o stiamo zitti?“.
A rispondere alla donna, la Consigliera di Maggioranza Federica D’Adamo, membro della Commissione Affari Generali.
“Ci sarà un incontro martedì, e comunque il menù viene elaborato da una nutrizionista. Quindi, a meno che lei non abbia una laurea in materia, non so come possa affermare che il pasto sia sbilanciato… Inoltre, le ricordo che ci sono delle norme vigenti per il contenimento dei contagi Covid-19 che rendono tutto più complicato“.
Anche Filippo Sanità, Presidente del Consiglio del I Circolo Didattico di Ciampino, ha voluto dire la sua sull’argomento.
“Per prima cosa, tengo a sottolineare che le mense non sono state adibite a magazzino, ma ad aule di alleggerimento […]. Questo è accaduto per la mancanza di spazi interni e in seguito alla riunione delle scuole con l’Amministrazione Comunale e Asp di inizio Luglio, in cui, a specifica richiesta di nuovi spazi, non si riusciva a reperirne e ci si indirizzava verso un lunch box che Asp dichiarava di poter servire“.
“Sembrava la soluzione migliore, perché si evitavano tempi troppi lunghi in quanto le classi non potevano entrare a mensa insieme. Forse, nelle mense grandi, due per volta, ma i tempi del pasto avrebbero sfiorato le cinque ore“.
“Come genitori – ha concluso Sanità – penso e spero siate tutti informati su quello che si sta facendo attraverso i rappresentanti. Questa situazione non penso meriti polemiche su Facebook o scarico di responsabilità, ma maggiore attenzione nei tavoli istituzionali, seppur in maniera tardiva“.