Luciana Littizzetto: “non esistono classi ingovernabili, esistono professori bravi e meno bravi”
Luciana Littizzetto, alla trasmissione radiofonica La Bomba in onda su Radio Deejay del 21/01/2023 ha fatto una lunga riflessione sul caso della docente colpita con la pistola ad aria compressa in una scuola di Rovigo.
“Certo, il gesto che è stato fatto è assurdo e violento, però questa gestione non so se è stata utile o non inutile. Non so, questa situazione mi ha fatto riflettere su quanto siano cambiati i tempi in parte da quando insegnavo io. Io ho insegnato per nove anni. Durante questi anni di insegnamento, in una scuola periferica di Torino, nessuno mi ha mai sparato. Però è vero che c’erano delle classi che erano particolarmente turbolenti, tiravano anche gessetti. Ma non ho mai pensato di convocare, denunciare, scrivere ai giornali. Era una faccenda mia personale e della scuola e mi dicevo ‘o imparo a gestire le classi difficili con le mie forze o è meglio che cambi mestiere’. Poi l’ho cambiato perché mi piacevano altre cose, ma devi imparare ad avere a che fare con questi energumeni”.
“Quando entri in classe sei tu e loro. Se tu sei debole, loro ci marciano tantissimo, non serve a nulla mandarli dal preside, convocare i genitori, denunciare. I ragazzi fiutano la debolezza. In una scuola abbastanza difficile dove insegnavo io c’era un prof. che quando entravi in classe dopo di lui, la classe dovevi ristrutturarla, si tiravano perfino i banchi, si appendevano fuori dalle finestre. Ogni tanto qualche professore mi chiedeva aiuto per metterli in riga. Anche quello l’ho imparato con il tempo a farlo. Non è che tu arrivi e sai come fare. Non esiste una classe ingovernabile, esistono dei professori molto bravi con i quali i ragazzi stabiliscono una relazione e altri con cui non ci riescono. E non è solo colpa dei ragazzi, è anche proprio colpa del professore. È l’empatia, quel qualcosa che fa intuire ai ragazzi che proprio li ami, altrimenti non saresti lì perché ti piace stare con loro, sei interessato a ciò che pensano e sentono. Se riesci a creare questa sensazione, non ti sparano con la pistola ad aria compressa”.
E conclude: “I ragazzi hanno sparato solo a una professoressa, non a tutti. Questo ci deve far riflettere perché probabilmente non è riuscita ad entrare in sintonia con i ragazzi scatenando questa aggressività fuori luogo e da punire”.