Velletri – Trent’anni senza Marcello De Rossi
Velletri – Il 9 Febbraio del 1993, presso la clinica Madonna delle Grazie, ci lasciava Marcello De Rossi architetto, una delle figure predominanti nella storia di Velletri del XX secolo, ed anche in quella della storia dell’architettura italiana.
Fin da piccolo ha manifestato la sua inclinazione allo studio del disegno e del bello. Il Prof. Edgardo Zauli Sajani dopo averlo visto disegnare nella bottega dei suoi genitori, (la celebre bottega dello scolaro in Via del Comune) lo istradò alla frequenza della Regia Scuola Serale di Disegno Applicato alle arti e mestieri Juana Romani che dirigeva.
Marcello, qui coltiva la sua passione per il disegno, diplomandosi a pieni voti nel 1937, insieme all’amico
Livio Rondoni. Nel 1944 dopo la laurea in Architettura, viene nominato direttore della “sua” scuola. In questa veste inizia l’opera di ricostruzione della sede di Via Luigi Novelli che riaprirà con l’aiuto dell’amico di sempre Livio Rondoni.
In breve tempo, la scuola, sotto la sua direzione, da serale diventa diurna nel 1953 e nel 1960 da scuola ad
Istituto d’Arte. Con un corpo docente di notevole qualità, in breve tempo è riuscito a fare dell’istituto
veliterno una vera eccellenza. I vecchi laboratori, pian piano assumono una nuova conformazione
proiettata al futuro e ad una migliore offerta per gli allievi.
La sezione di Ferro battuto, grazie all’impulso dei docenti Giglio Petriacci e Virgilio Pisoni viene trasformata in arte dei metalli e dell’oreficeria. Il preside punta molto su questa sezione, riuscendo a dare l’imput iniziale a quella che sarà poi la scuola orafa veliterna. Oggi gran parte dei laboratori orafi operanti sul territorio di Velletri e dei Castelli romani sono diretti da ex allievi della Juana Romani.
Con l’impulso determinante dei docenti Roberto Guidi e Luigi Gheno nasce la sezione di arte della ceramica, anche qui vengono prodotti oggetti all’avanguardia con un design innovativo all’avanguardia.
Dal punto di vista professionale Marcello De Rossi subito dopo la laurea, ha avuto l’incarico di redigere il
piano di ricostruzione edilizia di Velletri. Si tratta del primo strumento urbanistico dopo le distruzioni
belliche. Il suo lavoro venne premiato a Venezia tra i dieci piani di ricostruzione migliori d’Italia.
La città immaginata da De Rossi era di impianto moderno, con la valorizzazione di quel poco di antico che
era restato. Infatti aveva previsto alcune modifiche urbanistiche in zone dove sono presenti testimonianze
della Velletri antica, vedi gli arretramenti fatti in Piazza San Martino per centrare la facciata di Palazzo
Romani. O il progetto di recupero del Palazzo Ginnetti e la conseguente progettazione della nuova Piazza
Cairoli in funzione della quinta finale costituita dalla facciata del pregevole edificio.
Se si confronta una foto pre bellica con una di oggi della Piazza, si notano benissimo gli interventi che De
Rossi aveva inserito nel suo piano, ovvero l’arretramento dei corpi abitativi dove si trova il ristorante cinesi
e quelli dell’attuale palazzo Boffi per centrare la facciata di Palazzo Ginnetti che prima era parzialmente
coperta.
Altro intervento importante ma mai realizzato è quello progettato per liberare la visione dell’abside della
cattedrale dai fabbricati che oggi la coprono e creare intorno al complesso di San Clemente un’area di
rispetto.
Negli stessi anni, vince il concorso per il progetto di massima dell’ospedale di Velletri, da lui previsto
nell’area dell’attuale parco muratori, con la lungimiranza di creare sotto l’ospedale una fermata del treno
(ancora non era stata tagliata la tratta fino a Colleferro) il nodo ospedaliero messo in quell’area poteva
essere servito dalla Via Ariana e dall’Appia creando non pochi vantaggi.
Progetta e realizza il Cine – Teatro Artemisio sulle rovine dell’antico teatro veliterno, creando una sala di
rara bellezza per l’epoca che con alcune accortezze progettuale era un vero gioiellino, ad esempio i posti in platea messi in prospettiva dalla fila più alta in fondo alla più bassa bordo palco.
Fuori Velletri si trova la maggioranza delle sue opere sia dal punto di vista urbanistico che residenziale. Si
devono al lui alcune importanti strutture alberghiere di rara bellezza, come non citare l’Hotel Circe a San
Felice Circeo, oppure gli alberghi di Chianciano, Aprilia e Cisterna.
Per Aprilia Marcello De Rossi, ha progettato degli importanti di ampliamento, curando la redazione di alcuni Piani Regolatori, un aspetto importante riveste la stele ai caduti, realizzata con lo scultore Luigi Gheno che insieme a quella di Velletri rappresentano due opere d’arte di rara bellezza e straordinariamente all’avanguardia.
Notevole è stato il suo lavoro in campo edilizio sanitario realizzando numerose sedi dell’INAM in tutta Italia. L’ultimo lavoro è stato l’ampliamento della clinica Madonna delle Grazie.