A Sanremo il monologo sulla diversità di Egonu, che cita Vasco. E il popolo social è con lei
ROMA – “Spero di trasmettervi amore ed empatia. Questa sera non sono qui a dare lezioni di vita perché alla mia età è più ciò che posso imparare che quello che posso insegnare”. Inizia così il monologo di Paola Egonu a Sanremo, seduta sugli scalini del palco dell’Ariston.
Un discorso molto personale nel quale la campionessa di pallavolo ha ripercorso la sua vita, partendo dall’infanzia, e che ha riscosso da subito un grande consenso sui social, con una pioggia di tweet a sostenere la campionessa di pallavolo, tante volte vittima di attacchi e critiche per il colore della sua pelle.
“Sono la prima di tre fratelli, devo tutto ai miei genitori che mi hanno permesso di vivere un’infanzia felice. Mi hanno insegnato che se vuoi qualcosa devi guadagnartela senza temere i sacrifici”, ricorda l’atleta ringraziando la sua famiglia che l’ha sempre sostenuta, anche quando a 13 anni è dovuta andare via per trasferirsi a Milano dove ha iniziato a giocare in serie B, inseguendo quel sogno che l’ha portata a diventare una delle pallavoliste più forti al mondo.
“Perché sono alta? Perché mio nonno vive in Nigeria? Perché mi sento diversa?“, queste alcune delle domande che Egonu, racconta, hanno affollato la sua mente nel tempo. Quella diversità che l’ha portata spesso ad essere sotto attacco, bersagliata da commenti razzisti che hanno tirato fuori la sua fragilità trasformandola in un bersaglio, anche per questo.
Come subito dopo la vittoria del bronzo ai mondiali, quando, invece di festeggiare, è scoppiata in lacrime: “Mi hanno chiesto perché sono italiana”, le parole della campionessa mentre si asciugava il volto a bordo campo parlando al suo procuratore Marco Raguzzoni, riprese nel video di un tifoso che è diventato virale.
EGONU: “LA MIA DIVERSITÀ È LA MIA UNICITÀ”
Ora però la Egonu sembra aver trovato una risposta ai suoi tanti perché: “Col tempo ho capito che questa mia diversità è la mia unicità. Alla domanda ‘perché io sono io?’ c’è già la risposta: perché io sono io”, dichiara dal palco dell’Ariston. Sul tema del razzismo poi incalza: “Riempite dei bicchieri di vari colori e metteteci dentro acqua e vedrete che la maggior parte delle persone prenderà quello trasparente. Ma l’acqua ha sempre lo stesso gusto, perché siamo tutti uguali oltre le apparenze”.
“Le critiche non sono mai mancate e mai mancheranno- continua Egonu-: alcune sono costruttive, la maggior parte gratuite e altre, non voglio fare la vittima, sono veri e propri macigni. Sono stata accusata di vittimismo, solo per aver mostrato le mie debolezze e le mie paure”, spiega, quindi alzandosi in piedi dichiara: “Amo l’Italia, vesto con orgoglio la maglia azzurra che per me è la più bella al mondo”.
Infine un incoraggiamento a non lasciarsi scoraggiare dalle sconfitte attraverso una citazione di Vasco Rossi: “Era il 1983 e arrivò penultimo, un altro non perdente che c’ha insegnato che dalle sconfitte più dure possono nascere i successi più grandi. ‘Ognuno col suo viaggio, ognuno diverso’.
Fonte Agenzia DIRE, www.dire.it