Teatro, l’amaro sfogo di Simone Cristicchi: “Si torna a casa, con amarezza. Non siamo indispensabili?”
Teatro, come tante attività, messo in ginocchio dall’ultimo DPCM.
Una situazione che non può certamente lasciare indifferenti i tanti artisti che calcano abitualmente i palchi di tutta Italia, come ad esempio Simone Cristicchi.
“Ciao Teatro. E così si torna a casa. Per l’ennesima volta. Repliche annullate, alcune rimandate, quelle programmate ma chissà se confermate“.
Inizia così un amaro sfogo su Facebook del cantautore romano, che da anni vive e frequenta assiduamente il territorio dei Castelli Romani, in particolare l’area tra Ariccia e Genzano.
“Tanti dubbi, quanta approssimazione, senso di offesa, amarezza. Giudicati alla stregua di fast food. I teatri, luoghi sacri, uniche isole rimaste dove bere acqua di sorgente“.
“Siamo maghi, saltimbanchi, donne scimmia, forzuti e fragili, spesso invisibili: siamo uomini e donne del fantastico mondo dello spettacolo“.
“Quelli che vi fanno ridere, piangere, sopravvivere al Nulla che avanza. Non siamo indispensabili?“
“Semplicemente SIAMO” conclude Cristicchi “e per questo, anche NOI, sacri“.
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