Rocca di Papa, l’Associazione “Arco di Diana” scopre un reperto storico molto antico: un Altare Litico della Necropoli

Rocca di Papa, l’Associazione “Arco di Diana” scopre un reperto storico molto antico: un Altare Litico della Necropoli

Rocca di Papa – E’ stato scoperto la settimana scorsa un probabile inedito “Altare Litico” della Necropoli di Rocca di Papa, sul Monte Faete. Il ricercatore di Albano Riccardo Bellucci, già co-scopritore delle Tombe a Grotticella con Angelo Capri, ha individuato un probabile antichissimo e inedito “Altare Litico”, segnalandolo alla Soprintendenza Archeologica Belle Arti. Questo sito ha la base tutta in peperino, priva di terra, grande all’incirca 50 mq con al centro un masso sporgente orientato sull’asse nord/sud con incisioni sulla sua superficie.

Durante una delle ricognizioni nei dintorni delle Tombe a Grotticella sul Monte delle Faete (Rocca di Papa), nel tentativo d’ individuare il Villaggio delle “Coppelle” e dei solchi lineari, non naturali ma artificiali. Le Coppelle sono delle incisioni rupestri eseguite dall’uomo su roccia a forma di coppa o scodella di dimensione variabile, a pianta circolare, ellittica o svasata. “Questo tipo di massi con incisione dichiara Bellucci, risalgono al Mesolitico, sono frequenti nel Neolitico, fino all’età del Bronzo. Ci sono molti significati sugli “Altari Litici” con coppelle e incisioni; la più plausibile è quella legata al culto dell’acqua o al culto della fertilità (o altro).

La grande pietra centrale (con le coppelle e le incisioni) sembra che sia stata modellata  in  modo che, vista dall’alto, assomiglia tantissimo ad un utero materno”.

Scrive la nota storica e professoressa Marijca Gimbatus: “Depressioni nella roccia riempita di acqua sacra della Dea datrice di vita. Sorgente di vita  e di salute,  collegata con l’occhio Divino”.

Straordinaria e affascinante è la cosa che, a pochi metri dalla pietra centrale, sempre sulla stessa piattaforma, sul lato sinistro, spunta dal piano roccioso una straordinaria Pietra Piramidale a tre facce, alta circa cm 40, orientata sull’asse est/ ovest. “Urge un’approfondita indagine, rilievi e studi per convalidare l’analisi di quanto affermato, riprende, Riccardo Bellucci e per capire se ci sia una correlazione con la Necropoli. Le prime foto sono del ricercatore Daniele Cataldi. Ancora una volta i nostri Colli Albani ci donano dei gioielli incisi migliaia di anni fa, conclude il ricercatore dei Castelli Romani. Con l’associazione Arco di Diana Aps ci mettiamo a disposizione degli Enti o Studiosi  che vogliono approfondire e studiare il sito. L’ Associazione opera attivamente per la tutela e la divulgazione del  nostro patrimonio storico-culturale, con la speranza che i nostri comuni si rendano conto e valorizzino, anche con il nostro aiuto, il grande Patrimonio Archeologico che si cela sul territorio dei Colli Albani”.

Last Updated on 23 Marzo 2023 by Redazione 2

Redazione 2

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