Vino e archeologia, un tour per scoprire le radici eno archeologiche di Roma e provincia
Sabato 27 maggio nel cuore della Città Eterna alla scoperta del vigneto incastonato tra i resti del Palatino e delle mille storie che legano la nostra cultura al vino. Chiusura con aperitivo al nuovo “Vivi” di piazza Venezia per dare concretezza ad un’esperienza antica proiettata al futuro
Che Roma e la sua provincia siano ricchi di segreti non è cosa nuova, ma che sul Colle del Palatino – affacciato sui resti del Foro Romano e con vista Colosseo – ci sia anche un piccolo vigneto di uve Bellone, forse lo sanno ancora in pochi, vigneti tipici della zona dei Castelli, Cori (di Latina) e Litorale di Anzio e Nettuno. Parte proprio da qui, dall’idea di scoprire le vere radici vitivinicole della Città Eterna, la realizzazione del primo di una serie di tour “enoarcheologici”, che si terrà sabato 27 maggio con partenza alle 16 dal Campidoglio.
L’iniziativa, che ha il sostengo di “Iter Vitis, Il cammino della vite – Itinerario culturale del Consiglio d’Europa” e Cincinnato Vini, vedrà l’archeologa e sommelier DipWSET Simona Bracci (Art&WineTours) condurre i partecipanti alla scoperta della storia più antica del vino di Roma seguendone le tracce nascoste nel cuore pulsante dei primi insediamenti, cercando di ricostruire i molteplici aspetti di questo complesso prodotto/nettare: da quelli religiosi e culturali a quelli artistici e spaziali. D’altronde il vino e il suo commercio hanno punteggiato lo spazio di Roma sin dal periodo romano lasciando tracce visibili a tutt’oggi, così come hanno fatto per l’aspetto culturale e sociale. Chissà in quanti sanno perché si usa dire “stai a guardare il capello” per indicare un’attenzione eccessiva verso dettagli apparentemente inutili. Partecipando al tour si potranno scoprire “segreti” come questo, ma anche perché c’è un filo che unisce il vino di Roma con le “stube” tedesche e, addirittura, come il commercio del nettare di Bacco abbia in realtà finanziato direttamente anche la cultura della Roma del 1300. Il tour, tra un elemento più leggero e un approfondimento tecnico, terminerà poi nel nuovissimo “Vivi” di Palazzo Bonaparte in piazza Venezia 5 (ultima fatica del progetto fondato da Daniela Gazzini e Cristina Cattaneo e già attivo con Vivi Piazza Navona, Vivi Villa Pamphilj e Vivi Le Serre) per un brindisi a base Bellone ovviamente, anche se non proprio quello del vigneto del Colosseo.
Il vigneto sul Palatino – che vede la Cincinnato Vini come sponsor tecnico – rientra nel progetto P@arco Green del Parco Archeologico del Colosseo, un percorso di promozione delle antiche produzioni agricole della cultura romana, dall’olio al miele fino al vino appunto. Si tratta di alcuni filari di uva Bellone, vitigno citato come “Uva Pantastica” da Plinio il Vecchio, che hanno contribuito all’ottenimento del prestigioso riconoscimento “Best wine tourism practice linked to archaeobotany”, nell’ambito degli “Iter Vitis Awards 2022”, annunciato a settembre scorso e consegnato ufficialmente nella cerimonia di premiazione del 19 ottobre a Santiago de Compostela.
Parte dunque dal ripristino di una vigna sul Palatino, esattamente nel luogo che porta il nome di “Vigna Barberini”, l’idea dei tour enoarcheologici che ha coinvolto direttamente Giovanna Trisorio per la Cincinnato Vini ed Emanuela Panke per Iter Vitis. Scopo ultimo dell’iniziativa è dare il meritato spessore ad un prodotto che caratterizza l’alimentazione e la cultura umana quasi dalla sua nascita, costituendo, oggi, un vanto della produzione agricola italiana. Per riscoprire il valore del termine “tradizione” quando ci si riferisce al vino nella cultura italiana.
Informazioni
Quando: sabato 27 maggio 2023, ore 16
Dove: (partenza da) piazza del Campidoglio
Durata: 2 ore / 2,5 ore max
Da portare: scarpe comode, acqua, voglia di scoprire
Informazioni, costi e prenotazioni: scrivendo a info@itervitis.eu