Assohandicap, la preoccupazione dei lavoratori

Assohandicap, la preoccupazione dei lavoratori

Domani, venerdì 7 giugno, il presidio delle lavoratrici e dei lavoratori di Assohandicap. Nei giorni scorsi avevamo ricevuto una nota sulla preoccupazione dei lavoratori di Assohandicap, da parte delle sigle sindacali FP CGIL, UIL FPL e CUB, con l’obiettivo di far conoscere la situazione che si sta generando all’interno della struttura di Marino. Abbiamo intervistato Luca Scarpiello di FP CGIL che delinea un quadro della problematica in atto.

Di Emanuele Scigliuzzo

Domani venerdi 7 giugno l’appuntamento è dalle 10.00 alle 12.00 per il presidio dei lavoratori di Assohandicap, per chiedere chiarezza e trasparenza per il futuro. Secondo i rappresentanti dei lavoratori, all’interno di Assohandicap sono stati inseriti “a titolo di volontari, personale non assunto dalla struttura, ma facente capo ad Alteya”, una cooperativa sociale che ha come mission attività assistenziali, educative e sociali a favore di minori a rischio, disabili, persone con neuro difficoltà e anziani, con percorsi volti al recupero ed al reinserimento sociale. Questo personale però, introdotto non ufficialmente tra il quadro permanente della cooperativa Assohandicap, ingenera una serie di interrogativi ai lavoratori, minando le loro certezze.

Quello che i rappresentanti dei lavoratori osservano infatti, è che attraverso questo sistema, viene a mancare la chiarezza nel rapporto tra lavoratore e consiglio di amministrazione. “Più volte abbiamo chiesto chiarimenti, che però non sono stati mai concessi” ci dice Luca Scarpiello di FP CGIL che abbiamo raggiunto telefonicamente. “Quello che vorremmo comprendere, prosegue Scarpiello, ed è per questo che abbiamo indetto lo stato di agitazione, è quale futuro si prospetta per la struttura, i suoi occupanti o comunque i suoi utenti, ma anche per i lavoratori. L’inserimento nei reparti di questi ‘volontari’ (se di volontari si tratta) crea non solo un maggior carico di lavoro, dovendo i dipendenti strutturati verificare anche le attività condotte da queste persone, ma la loro presenza al contempo sottrae turni ai lavoratori arrecando quindi anche un danno economico nella remunerazione”. Una situazione che potrebbe creare preoccupazione anche per la qualità delle prestazioni offerte in una struttura, conosciuta a livello nazionale ed eccellenza del nostro territorio. Assohandicap infatti offre, attraverso un approccio multidisciplinare, percorsi riabilitativi individuali e supporto per i familiari per chi ha disabilità motorie, neurologiche, cognitive, neuropsicologiche, psichiche o neurosensoriali, ed è accreditato con il Servizio Sanitario Nazionale. Assohandicap inoltre è anche Residenza sanitaria assistita, centro di riabilitazione e poliambulatorio. Una struttura complessa che necessariamente deve puntare sulle competenze del personale che opera al suo interno.

Quello che abbiamo chiesto alla dirigenza di Assohandicap è il motivo della presenza di queste persone e a quale titolo essi svolgono la propria opera, non essendoci alcun tipo di accordo formale tra le due entità. A questa situazione di poca chiarezza la nuova dirigenza ha inoltre intensificato i turni di lavoro, ha inoltre annullato in maniera unilaterale gli accordi sulle ferie e sull’organizzazione del lavoro che sono fondamentali per garantire la qualità delle prestazioni fornite dai lavoratori. Per questo continueremo con lo stato di agitazione finché non ci verranno fornite le risposte alle domande legittime che stiamo avanzando, ovvero: quale futuro si prospetta per la struttura e a quale titolo è dovuto l’inserimento di questo nuovo personale”.

Per ora quali sono state le risposte?

Il presidente di Assohandicap per ora ha riferito ai sindacati che sono ‘volontari’, ma dei volontari, a differenza delle persone che vengono inviate, non sono inserite nei turni di lavoro, né nell’organizzazione aziendale. Inoltre sappiamo benissimo che tali volontari sono dipendenti regolarmente retribuiti dalla Cooperativa Alteya, che fa capo guarda caso proprio all’amministratore delegato di ASSOHANDICAP.

Quali sono gli accordi modificati a cui faceva riferimento prima?

Si tratta di accordi che riguardano istituti come le ferie o l’orario di lavoro, disdetti senza preavviso e in modo unilaterale, dopo il cambio al vertice che c’è stato circa un anno fa. Tutte situazioni che minano la serenità dei lavoratori ai quali si aggiungono anche nuove disposizioni, come l’ordine di servizio che obbliga il lavoratore a non tenere con sé il proprio cellulare e che l’eventuale necessità di effettuare una telefonata va riporta su un apposito registro. Riteniamo che questa sia una mancanza di rispetto per il lavoratore minandone la serenità.

Quali sono i rapporti dei lavoratori di Assohandicap con questi inserimenti?

Nessun tipo di attrito, tra lavoratori c’è il massimo della solidarietà, nonostante ci si trovi a lavorare gomito a gomito, in un contesto particolare come la realtà di Assohandicap, con persone che ripeto, non sappiamo a che titolo si trovino in questo contesto lavorativo, perché non ci sono state fornite spiegazioni. Noi vogliamo che ci sia una migliore organizzazione per incrementare la qualità delle prestazioni e chiediamo anche nuovi investimenti. Se dai vertici dell’associazione ci venissero spiegati gli obiettivi di questa operazione, potremmo contribuire e collaborare anche noi, come rappresentanti dei lavoratori, fornendo il nostro contributo, in modo costruttivo.

 Qualora venisse deciso di strutturare questo personale, ci sarebbero delle proteste?

Assolutamente no, anzi. Ma il tutto deve avvenire nel quadro della massima chiarezza. Per questo vogliamo capire quali sono i rapporti tra ASSOHANDICAP e le cooperative che inviano personale in sostituzione di quello in forza nella strutturaper questo ripeto, vorremmo rientrare in un ambito di dialogo, costruttivo, che possa portare benefici a tutti, non solo ai lavoratori, ma anche agli utenti di Assohandicap.

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Last Updated on 6 Giugno 2024 by

Redazione 2

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