9 maggio, Castelli Romani uniti nel ricordo di Peppino Impastato

9 maggio, Castelli Romani uniti nel ricordo di Peppino Impastato

I Castelli Romani omaggiano Giuseppe “Peppino” Impastato, giornalista, conduttore radiofonico e attivista di Cinisi (PA), assassinato il 9 maggio 1978 a seguito delle sue continue denunce contro “Cosa Nostra”.

CASTEL GANDOLFO
Sono poco meno di mille i chilometri che separano Castel Gandolfo da Cinisi, il comune in provincia di Palermo, dove 43 anni fa morì, ucciso barbaramente e vigliaccamente dalla mafia, Peppino Impastato.
Mille chilometri di distanza e 43 anni da quel terribile fatto di cronaca che però non scalfiscono il ricordo delle parole di Peppino e l’impegno delle generazioni venute dopo di lui nel gridare NO alla mafia.
Il Sindaco Milvia Monachesi, e con lei tutta Castel Gandolfo, ha raccolto con favore l’iniziativa del Sindaco di Cinisi Giangiacomo Palazzolo, inviando questa fotografia a testimonianza che l’impegno contro la mafia deve essere onorato ogni giorno da tutte e tutti noi.

COLONNA
43 anni fa, nella notte tra l’8 e il 9 maggio, Peppino Impastato venne barbaramente assassinato dalla mafia.
Peppino era di Cinisi (PA) e lavorava a Radio Out. Dalle onde di questa radio libera si scagliava contro i tanti soprusi dei mafiosi di zona.
Fu messo a tacere in modo veramente vigliacco. Il suo ricordo è, però, sempre vivo.
“La mafia è una montagna di merda” è una sua frase: oggi siamo al fianco di Giangiacomo Palazzolo, Sindaco di Cinisi, perché ricordare Peppino vuol dire lottare sempre contro i soprusi di tante persone senza scrupoli.

ROCCA DI PAPA
Non basta il semplice ricordo o quando i valori hanno spinto un uomo a sacrificare la propria vita per combattere la mafia, come Peppino Impastato, giovane giornalista brutalmente assassinato il 9 maggio di 43 anni fa per aver denunciato le attività criminali di Cosa Nostra.
Il suo coraggio deve essere esempio costante per tutti noi cittadini e insegnamento per tutte le istituzioni.
Una società democratica ha il dovere di vigilare e contrastare ogni forma di illegalità.
Per questo motivo, oggi l’Amministrazione Comunale di Rocca di Papa intende rivolgere un pensiero a Peppino Impastato, schierandosi dalla parte di coloro che hanno combattuto e combattono ogni giorno per un’Italia migliore e libera, per la quale ognuno di noi può e deve fare la propria parte.

ROCCA PRIORA
43 anni fa, nella notte tra l’8 e il 9 maggio, Peppino Impastato venne barbaramente ucciso dalla mafia a Cinisi.
Dai microfoni della radio, ogni giorno Peppino Impastato condannava la mafia, il silenzio e la rassegnazione e attraverso l’informazione e la conoscenza contrastava la violenza mafiosa.
È una data da ricordare, che ci fa riflettere sull’importanza che ciascuno può fare per dire NO ALLE MAFIE e per promuovere il benessere delle comunità.
Ecco perché la Sindaca Anna Gentili e con lei tutta Rocca Priora hanno raccolto l’appello del Sindaco Giangiacomo Palazzolo, del Comune di Cinisi, a unirsi nel ricordo di Peppino Impastato e della sua lotta a viso aperto alla mafia e per gridare tutti e tutte assieme che “La mafia è una montagna di merda!”.

Last Updated on 9 Maggio 2021 by

Redazione

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