AIRC, Quando l’arte rivela un tumore
Un lavoro pubblicato sulla rivista di oncologia “The Lancet Oncology” ha analizzato alcune rappresentazioni del tumore al seno presenti in molte opere di artisti del Rinascimento.
Così riporta l’AIRC, Fondazione per la Ricerca sul Cancro.
Lo studio ha preso in considerazione il dipinto «La notte» di Michele di Ridolfo del Ghirlandaio (nella foto), l’omonima statua di Michelangelo e «L’allegoria della fortezza» di Maso da San Friano.
Nei tre casi analizzati sono presenti tumori diversi ma in stato avanzato, con una rientranza del capezzolo che indica questo tipo di diagnosi.
Molto probabilmente le modelle degli artisti erano inconsapevolmente malate.
“Nel Rinascimento la malattia era conosciuta, ma non molti artisti potevano avere le competenze anatomica per diagnosticarla.
L’approccio di cura, poi, era diversificato: spesso si usavano unguenti poco utili. C’erano anche dottori che praticavano la mastectomia ma era un approccio invasivo, doloroso vista l’assenza di farmaci, e considerato deturpante sul piano estetico”. Raffaella Bianucci, Università degli Studi di Torino