Albano, 35° FESTIVAL LISZT domenica il concerto finale dello storico Festival a Palazzo Savelli

Albano, 35° FESTIVAL LISZT domenica il  concerto finale dello storico Festival a Palazzo Savelli

Albano – Eccellenza rappresentativa per la cultura italiana, il Festival Liszt chiude il suo palinsesto musicale con un concerto finale che fa il pieno d’interpreti di pregio. Il concerto di domenica 4 Dicembre mette in programma i Solisti e l’Orchestra del Festival Liszt sotto la prestigiosa direzione di Gabriele Bonolis. Una data che corona una edizione da primato, dopo i sold out di ogni serata musicale tenutasi nella storica dimora di Albano. Nel programma del concerto finale convergono le preziose scelte di palinsesto compiute dal Maestro Maurizio D’Alessandro: “Ottonovecento oltre confine, il rock entra nella classica” con una compagine strumentale allargata a 16 elementi che interagirà sotto la guida di Gabriele Bonolis con il violoncellista Gianluca Giganti.

grafiche ottobre 2022

I Solisti del Festival capitanati dal clarinettista Maurizio D’Alessandro, apriranno il concerto domenica 4 dicembre con la esecuzione della sinfonia n. 7 di Beethoven. Per il capolavoro di Beethoven la scelta cade sulla celebre versione per ottetto di fiati, contrabbasso e timpani che con tutta probabilità, venne avallata dall’autore. Si tratta di una versione originale del 1816: composizione senza tempo e coinvolgente nel suo andamento ritmico ed entusiasmante. La sinfonia è considerata tra le più luminose e smaglianti tra le sinfonie beethoveniane.

L’ultimo concerto del 2022 dello storico Festival di Albano conferma la linea oltre confine tracciata con “Ottonovecento oltre confine, il rock entra nella classica”: ovvero dare spazio ad alcune composizioni inattese con un taglio godibile e che gettino un ponte tra arrangiamento contemporaneo su partiture di enorme valore storico e indiscutibile fondamento per il presente. La musica rock entra quindi nella musica classica con un violoncello, fiati, l’aggiunta di basso, chitarra e batteria.

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Dirige Gabriele Bonolis e al violoncello c’è Gianluca Giganti. Compositore e direttore d’orchestra, Gabriele Bonolis è salito sul podio d’importanti orchestre e teatri italiani e stranieri, tra cui Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, Orchestra Sinfonica “G. Verdi” di Milano, Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma, Festival dei 2 Mondi di Spoleto, Orchestra Sinfonica Nazionale Ceca, Opera di Stato di Dresda e si è esibito anche in Francia, Scozia, Brasile, Marocco, USA, Canada, Giappone sia in formazioni cameristiche che in orchestra. Lodato da Ennio Morricone per “la concretezza, il rigore interpretativo, la sicura tecnica direttoriale e la coinvolgente comunicativa” ha anche diretto la registrazione della colonna sonora del film The Hateful Eight di Quentin Tarantino con cui Morricone ha vinto l’Oscar.

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Il solista nel concerto di Gulda è il violoncellista Gianluca Giganti, che si è esibito in recital solistici per alcune delle maggiori istituzioni concertistiche italiane, quali Accademia di Santa Cecilia, Accademia Filarmonica Romana, Festival delle Nazioni di Città di Castello, Parco della Musica di Roma. Ha suonato anche all’estero, in Russia e altri paesi ed è oggi unanimemente riconosciuto come uno dei violoncellisti più interessanti della sua generazione.

Nella seconda parte l’orchestra del Festival eseguirà l’arduo concerto per violoncello del leggendario Friedrich Gulda (1930 – 2000). Pianista austriaco di enorme carisma, ricordato come coltissimo, geniale e sregolato, egli ha percorso il Novecento con il piglio di un instancabile viaggiatore nel mondo della musica. Gulda fu tra i primi pianisti classici ad aprirsi ad altri generi, in particolare al jazz e frequentò con artisti come Herbie Hancock, Chick Corea e Joe Zawinul. Il concerto per violoncello e orchestra, composto nel 1980, ispirato al Flauto magico di Mozart è tra i lavori più amati e conosciuti di Gulda e trova il suo spazio ideale nella attesissima serata conclusiva del Festival Liszt.

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Il Festival nella programmazione musicale del 4 dicembre modella disparate esperienze stilistiche: da Bach fino al rock che con portentosi virtuosismi e stacchi improvvisati investe l’ascoltatore in ogni ambito della esperienza musicale. Siglando così il suo 35° anno di attività, lo storico Liszt Festival di Albano guarda quindi anche al versante meno atteso dell’ Ottocento da cui prende le mosse. Un secolo di enorme potenza poetica e di sublime ispirazione nella musica e che ben si esemplifica proprio nel nome di Franz Liszt. Nume tutelare del periodo e compositore esemplare del suo tempo, ma che è stato soprattutto e sopra ogni tradizione normata, il libero battitore di una creatività imprevedibile e fuori schema. Nel trascendere la lezione appiattita sull’idea del Romanticismo in relazione al secolo successivo, Ottonovecento raccoglie la sfida dell’ eclettismo e mette compiutezza in questa edizione del Festival Liszt che ha rinsaldato il legame del moderno con la musica classica.

Appuntamento presso la Sala Nobile di Palazzo Savelli (Piazza Costituente, 1) domenica 4 Dicembre ad Albano (RM), alle 18.00.
Il Festival è ideato e organizzato dall’Associazione Amici della Musica Cesare De Sanctis con la direzione artistica di Maurizio D’Alessandro, con il patrocinio della Regione Lazio, il contributo del Comune di Albano Laziale e i patrocini dell’Accademia Franz Liszt di Budapest l’Accademia d’Ungheria in Roma.
Il festival è partner dello Cziffra Festival di Budapest.

Last Updated on 2 Dicembre 2022 by

Redazione 2

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