Albano, comitato U.S.T. sulla chiusura della discarica: “Uno spiraglio di giustizia”
Albano – Il Comitato U.S.T considera la vicenda del sequestro della discarica di Albano Laziale, come uno spiraglio di giustizia nel complesso di una vicenda che ha invece molti punti oscuri.
A partire dall’anomalia della voltura a favore di Ecoambiente da parte della precedente società Pontina Ambiente del gruppo Cerroni su cui pesa l’interdittiva antimafia, alla difficoltà di reperire dati relativi al reale inquinamento di tutti i pozzi presenti nell’impianto; alla poca attenzione rispetto i dati epidemiologici già rilevati e certificati e quindi alla salute dei cittadini di un’area che abbraccia ben 5 km intorno la Discarica.
Senza contare la probabile non conformità dei rifiuti che vengono conferiti che dovrebbero essere trattati, ma che evidentemente non lo sono visto il percolato che producono e i gabbiani che banchettano e la poca trasparenza anche rispetto a quali comuni oltre Roma conferiscono nella Discarica di Albano Laziale.
La proroga dell’Ordinanza firmata da Gualtieri parla infatti di 24 comuni dell’area che oltre Roma sarebbero stati autorizzati a conferire nella discarica di Albano Laziale, ma in nessun atto ufficiale viene riportato di quali comuni si tratta… e si che i Sindaci dell’area avevano preso tutti posizione rispetto la contrarietà alla sua riapertura a Luglio 2021.
Quella della mancata fideiussione per il post-mortem che ha portato al sequestro preventivo della discarica, è solo l’ultima della anomalie, rilevata dalla Procura di Velletri sul 7° invaso, ma a nostro avviso l’irrego larità era già presente sugli altri invasi di Proprietà della Pontina Ambiente sui quali non ci risulta esserci stata la bonifica come previsto.
Contestualmente alcuni componenti del Comitato sono stati oggetto di notifica per presunto reato penale per interruzione di servizio pubblico, in quanto protestavano proprio in merito ai miasmi provenienti dai tir che trasportavano rifiuti probabilmente non conformi. La vicenda dei rifiuti e del loro smaltimento, vede come prima causa, le carenze strutturali relative alla capacità del comune di Roma di gestire la raccolta differenziata, che ha delle percentuali ridicole.
Su questo aspetto Il Presidente della regione Zingaretti quando era Sindaco Virginia Raggi minacciava il commissariamento, ora con Gualtieri Sindaco sembra non affrontare più questa questione. Noi siamo più che mai vigili su questa vicenda, non è questo il momento di rilassarci. Guardiamo con attenzione gli sviluppi e alziamo la guardia ancora di più se è possibile, su eventuale progetto di impianto Biogas nell’area. La zona ha già dato per 40 anni con conseguenze molto gravi che pesano sulla salute e il benessere dei residenti dell’area.
Per quanto ci riguarda l’unica soluzione è tombare la discarica, bonificare l’area e restituirla alla comunità. Inoltre dovrebbe esserci una modifica al piano rifiuti Lazio SUPPL. N.1 BURL 22/09/2020, n. 116, con la quale venga cancellato il sito della discarica sita in via ardeatina km 24,600 Albano Laziale dal piano stesso e da ogni impiantistica inerente i rifiuti o a impatto ambientale sul territorio. Solo quando questo sarà avvenuto saremo soddisfatti e diremo di aver vinto la battaglia contro quello che definiamo “il Mostro”, oggi è presto per festeggiare.