Albano, la Diocesi vicino alle persone e ai comuni colpiti dalla tempesta di vento. La lettera di don Antonio Salimbeni
Albano – “Carissimi fratelli, cittadini della nostra Diocesi di Albano” scrive don Antonio Salimbeni, vice direttore della Pastorale Sociale e del Lavoro “Volevo esprimere una sentita vicinanza a tutti coloro che, questa notte, hanno subito danni a causa del violento episodio meteorologico occorso sul nostro territorio. Vi sono accanto, pregando il Signore perché vi dia sostegno e perché ci protegga, tutti, sempre, in queste situazioni di pericolo. Ringrazio e prego anche per tutti coloro che sono impegnati nelle operazioni di soccorso, pulizia e risistemazione.”
“L’evento a cui, con paura, abbiamo assistito questa notte, ci deve indurre ad una riflessione; oramai sono alcuni anni che assistiamo, anche nel nostro territorio, all’intensificarsi di fenomeni meteorologici sempre più violenti, estremi e pericolosi. Questo purtroppo è il segno che lo squilibrio ambientale sta raggiungendo livelli sempre più elevati. Come cristiani, siamo chiamati ad essere missionari, spiegando come il dono del Creato debba essere innanzitutto oggetto di gratitudine a Dio per il suo Amore, e quindi, cosa preziosa da custodire e rispettare. Il surriscaldamento globale, indotto dalle attività umane, rende sempre più instabile il tempo atmosferico, con conseguente acutizzazione dei fenomeni di passaggio, che poi scatenano la loro “furia” sulle nostre comunità; dobbiamo cominciare a mettere in pratica quell’ecologia integrale, cioè totale, che abbraccia tutto lo spettro della vita, a cui papa Francesco ci ha chiamati con l’enciclica “Laudato Sii”. Ultimamente abbiamo anche assistito al proliferare di un gran numero di incendi, anche molto estesi, che hanno provocato la distruzione e l’inaridimento di intere distese di terreno, rovinando coltivazioni e mettendo in pericolo i centri abitati. La poca cura dei terreni, la distruzione delle aree boschive, l’eccessiva siccità sono concause di una maggiore propensione allo svilupparsi di episodi di incendio, per non parlare dell’abbandono incontrollato di rifiuti, che contribuisce ad innescare roghi; inoltre moltissime creature perdono la vita a causa del fuoco, contribuendo all’impoverimento della biodiversità.”
“Cari fratelli e sorelle, è tempo che tutti noi, semplici cittadini ed enti istituzionali, cominciamo ad invertire la rotta, ascoltando non la prospettiva egoistica del guadagno, del possesso, dello sfruttamento, ma la voce della nostra coscienza, che ci riporta le parole di Gesù, nell’ispirazione dello Spirito Santo Paraclito.
Dobbiamo puntare su comportamenti, processi produttivi, abitudini di consumo che non depauperino l’ambiente, non distruggano la natura, non rovinino il Pianeta. L’Amore per Dio, che ognuno di noi prova, deve essere dimostrato anche con l’amore verso le sue creature, tutte. E’ necessario che si cominci a inquinare di meno, sia l’aria che l’acqua, a tutelare ogni porzione di bosco rimasta, anzi ingrandirla, con campagne di rimboschimento, per assicurare alla Terra i suoi polmoni; è necessario prendersi cura, da parte di chi è proprietario di campi e terreni, della manutenzione dei medesimi, perché un terreno non curato può essere un danno per la comunità ed uno spreco dei doni che Dio ci ha dato, attraverso la Terra; e bisognerebbe anche interrogarsi sulla qualità del nostro modo di lavorarla questa terra, tornando ad un’agricoltura più rispettosa, all’insegna della gratitudine e dell’ apprezzamento, non dell’ egoismo e dello sfruttamento, anche umano, come quello patito da chi lavora nei campi.”
“Perché, cari amici, l’amore per il Creato e le creature è amore anche per il prossimo; se uno ama il prossimo come sé stesso, come può pensare di farlo vivere in un ambiente degradato ed ostile? Pensiamo ai soccorritori, forze dell’ordine e vigili del fuoco, volontari protezione civile, che si mettono a servizio, rischiando la vita, per tutelarci. Pensiamo a tutti coloro la cui vita viene segnata da queste tragedie, e a tutti quelli la cui vita è difficile a causa di condizioni ambientali degradate, che rendono le comunità colpite punti di degrado anche sociale.”
“Gesù ci ha detto “Amatevi gli uni con gli altri come io ho amato voi”; l’Amore che Lui ci ha mostrato è un Amore che mette al centro una relazione che si fonda sulla cura dell’altro; è quell’Amore che ci spinge a prendere la Croce dell’altro e portarla, senza sconti, senza limitazioni. E’ l’Amore specchio della Trinità, l’Amore che si fonda su una relazione piena e stretta con l’altro.”
“Ci cureremo pienamente degli altri solo quando custodiremo la nostra casa comune; solo così potremmo apprezzare la pienezza del nostro essere cristiani in ogni aspetto della nostra vita. Vi porto tutti con me nella preghiera”, conclude don Antonio Salimbeni.