Amore teen e malattia in “Sulla stessa onda”, nuovo dramma targato Netflix Italia
“Sulla stessa onda” è il nuovo film italiano targato Netflix. Una tenera storia d’amore tra due adolescenti, segnata dal dolore della malattia e dalla passione per la vela. Un teen drama che vira verso il melò per raccontare in punta di piedi la solitudine di due anime segnate da un destino in comune.
Gli ultimi tepori estivi, i falò adolescenziali sulle spiagge, il mare dell’isola di Favignana in Sicilia e un corso di vela. “Sulla stessa onda” parte da qui, dall’incontro in una notte di mezz’estate di Lorenzo e Sara lui giovane istruttore di vela, lei alunna modello, caparbia e risoluta. Sara e Lorenzo non potrebbero essere più diversi, eppure ad unirli c’è una grande passione: la vela, che fa da galeotto ad una timida e romantica storia d’amore.
Per entrambi è colpo di fulmine, ma il ritorno alla “normalità” di Palermo e il doloroso segreto di Sara li costringerà ad allontanarsi. La giovane, da alcuni anni, soffre di una grave distrofia muscolare che, dopo una brutta caduta in mare, ripiomba prepotentemente nella sua vita.
Ogni tentativo del giovane di riconquistarla cadrà nel vuoto; almeno fino a quando le paure della ragazza non si assopiranno davanti ad un’unica consapevolezza: provare a vivere pienamente gli ultimi attimi di vita che la separano da un inevitabile aggravamento della propria condizione.
La domanda cardine della loro storia d’amore è “cos’altro potremmo fare insieme?” ed è qui che la storia prende il volo: partire, svegliarsi ogni mattina tra le braccia dell’altro, partecipare all’ultima regata di vela. La storia tra Sara e Lorenzo è un viaggio tra incoscienza e coraggio con la necessità di rendere ogni attimo eterno.
Se sulla carta la storia tra Sara e Lorenzo sembra ben confezionata, sul piccolo schermo appare scarna e a tratti “fredda”, manca di credibilità e di passione, complice anche l’inesperienza dei due giovani attori, al contrario dell’interpretazione degli adulti, che convincono e restituiscono credibilità al film e alla drammaticità della situazione.
Il punto di forza di “Sulla stessa onda” è la fotografia, complice la bellezza pura e semplice della Sicilia, i colori del mare e il sole che, sfruttato sapientemente, dona un’atmosfera estiva perfettamente credibile.
“Sulla stessa onda” si può definire una favola acquatica tra il mare, le vele che squarciano il vento, le onde che spumeggiano al largo e due giovani mani che, disperatamente, provano a restare a galla.
Flavia Arcangeli