Ariccia, donna pakistana che ha partorito in casa, sta bene, ancora ricoverata all’Ospedale dei Castelli
Ariccia – E’ ancora ricoverata presso il Reparto di Ginecologia-Ostetricia dell’Ospedale dei Castelli, la donna 39enne di origine pakistane, che qualche giorno fa ha avuto un aborto spontaneo, partorendo in casa sua, al quinto mese di gravidanza, un feto privo di vita, a causa di una cattiva gravidanza che andava avanti probabilmente da tempo.
La donna era alla settima gravidanza e già nei mesi scorsi era stata in cura presso il Reparto specializzato di Ginecologia del Noc, per questa ulteriore, sembrerebbe complicata gravidanza e i medici stessi le avevano consigliato di monitorare costantemente la situazione e svolgere determinati esami specifici in maniera regolare per evitare complicanze o minacce di aborto.
La situazione purtroppo è degenerata la mattina di martedì scorso, quando la donna si è presentata al Pronto Soccorso del Noc, con forti dolori all’addome. E’ stata subito presa in carico dopo il triage al PS dai ginecologi dell’Ospedale che l’hanno ricoverata in Ginecologia e le hanno fatto tutti gli accertamenti del caso, tra ecografie, misurazione del collo uterino e altri esami clinici del caso, scongiurando un parto abortivo e le minacce di aborto da lì a poco.
Sembrerebbe che gli esami non avessero dato nessun tipo di sospetto di una possibile espulsione del feto o minacce di aborto, così in tarda mattinata la donna, con il suo consenso e quello del marito, dopo alcune ore di ricovero, è tornata a casa, con alcune prescrizioni mediche e una cura specifica per questi casi da seguire con l’incoraggiamento dei medici a tornare subito al Reparto in caso di ulteriori malesseri.
Intorno alle 13 mentre era sola in casa ha avvertito di nuovo i sintomi di malessere della prima mattinata e dopo alcuni minuti ha espulso il feto privo di vita, tagliando lei stessa il cordone ombelicale e chiamando il 118. I sanitari l’hanno ripresa in carico e con l’ambulanza l’hanno portata di nuovo al pronto soccorso dell’Ospedale dei Castelli, dove i medici del Reparto di Ginecologia l’hanno ricoverata nuovamente, e dove si trova tuttora in osservazione e in cura per scongiurare ulteriori conseguenze alla cattiva gravidanza di cui ha sofferto fin dalle prime settimane.
Situazione per cui la donna si era già rivolta agli specialisti del Noc, dove si trova un Reparto di eccellenza sanitaria di Ginecologia e Ostetricia, dove nascono oltre mille bambini l’anno in totale sicurezza e sono migliaia le donne che ci si affidano.
Su cosa sia successo a casa della donna e del perché non sia tornata subito in ospedale in caso di ulteriori forti dolori come le avevano detto i medici del Noc, è stata aperta un’ inchiesta da parte della Procura di Velletri, tramite i Carabinieri della Stazione di Ariccia.
I militari della vicina caserma erano stati chiamati dal personale del 118, giunti nella casa della donna nel centro storico della cittadina dei Castelli chiamati dalla stessa donna. Un fatto questo (l’aborto spontaneo) che può accadere dicono alcuni medici esperti che operano nel settore della ginecologia, soprattutto se si ripetono molte gravidanze in pochi anni, nel caso della 39enne pakistana era la settima, un avvenimento imprevisto e particolarmente stressante per una madre, soprattutto se già anche in non buone condizioni fisiche pregresse, dove si evincono problematiche specifiche che sconsigliano ulteriori gravidanze.
Al momento non sarebbero state rilevate situazioni di responsabilità alcuna, da parte dei medici e nemmeno della donna, le indagini autoptiche sul feto privo di vita disposte dalla Procura di Velletri presso l’Istituto di Medicina Legale di Tor Vergata chiariranno sicuramente meglio le cause di questa triste storia.
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Last Updated on 16 Marzo 2024 by Redazione 2