Ariccia, sistemato ed operativo l’oratorio della parrocchia diretta da Don Antonio Salimbeni
Ariccia – “Carissimi fedeli, scrive don Antonio Salimbeni, parrocchiani, giovani, adulti. Anche quest’ anno finisce la scuola e per le famiglie si apre una lunga parentesi estiva, un cruccio di tre mesi che si ripete ogni anno quando mamma e papà, tolti i giorni in cui ci sono le ferie, devono trovare una sistemazione per i figli.
Da questo punto di vista l’oratorio, diventa una grande risorsa, oltre che un’occasione di crescita, come ci racconta la nostra vita d’infanzia. Per gli adolescenti è un’occasione per affrontare un’ esperienza di lavoro condiviso che li porta a mettersi in gioco. Quest’anno, inoltre, queste nostre attività sono anche un modo per prepararci al giubileo, imparando a essere pellegrini di speranza per costruire un futuro migliore. Vorrei aprire un nuovo tracciato che comprenda la pastorale inclusiva, l’ educazione alla legalità e la cura dell’ambiente, per costruire realtà che operino nella direzione di quell’ ecologia integrale tanto cara al nostro papa Francesco.
Vorrei riconvertire lo spazio e il tempo di questo momento come “campo lavoro” e di crescita ,umana e spirituale per tutti noi. Grazie di cuore ai ragazzi con disabilità che hanno dato colore al nostro oratorio e hanno cercato di dare una mano per renderlo ancora più bello nella sicurezza; gliene siamo tutti riconoscenti come comunità.
Posso dire a voi genitori che proprio voi siete, con le vostre famiglie, il nostro capitale sociale, voi che venite qui motivati a prestare la vostra attenzione ma spero anche una mano di servizio e questo può innescare un effetto moltiplicatore :aiutare gli altri che un domani ricambieranno sostenendo il prossimo in difficoltà, nel circolo dell’ amore che si fa dono, come Cristo ci ha insegnato.
Anche quest’anno faremo il campo estivo dal 10 giugno fino al 28 giugno dalle ore 8,30 alle ore 17,30. Nei tempi dopo le attività del campo voglio proporvi, con discernimento, un impegno: alcuni tra voi potrebbero impegnarsi a badare a questo luogo, che è casa comune, con delle piccole responsabilità, dando spazio anche ai ragazzi che non partecipano al campo scuola, in un orario dalle 18.00 alle 20.00, dove la responsabilità e l’ attività di inclusione di questi giovani parte da voi. Un impegno che si traduce nel tenere pulito il posto , nel rispetto di tutti, nell’ uso di un linguaggio sano e non volgare , perchè questo posto non è un parco giochi ma un centro educativo, dove le regole familiari della buona educazione e del rispetto consapevole devono predominare .
Potremo organizzare le attività di questo momento post campo con un momento di saluto, seguito da una preghiera iniziale, con l’accoglienza per tutti e, dopo le 19.30, iniziare a fare sintesi per concludere la serata, provvedere a mantenere gli spazi puliti , curare di fare compilare e raccogliere le autorizzazioni prescritte dalle norme diocesane e civili. Dovremo fare attenzione a non fare usare i luoghi non aperti, né gli attrezzi di gioco e lavoro utilizzati per il campo estivo, anche perché chi deturpa il posto deve contribuire alla spesa del luogo rovinato, dove e’ mancata la cura, prendersi anche la responsabilità di chiudere e portare la chiave al parroco o ai suoi collaboratori.
Un’ attività che significa collaborare insieme per curare la formazione dei nostri giovani in una prospettiva di comunità che diventa, davvero, comunione.
Vorrei proporvi, a partire da questo momento, una volta al mese, a voi genitori, di mettere le vostre forze al servizio di questo luogo, per tenere puliti gli spazi comuni, occuparsi delle piante e di fare attività di giardinaggio per non degradare lo spazio dei nostri giovani.
Cerchiamo di fare capire ai nostri giovani l’esperienza di cittadini attivi con lo spirito del Vangelo, in un’ apertura alla città per stimolare l’incontro con essa; possiamo , ad esempio , prendere parte alle giornate ecologiche e contribuire a pulire una zona che ci segnalerà l’amministrazione comunale; possiamo stimolare l’incontro e la convivenza pacifica tra culture e confessioni diverse, grazie alle rappresentazioni e ai momenti che metteremo in pratica durante le attività; possiamo organizzare e vivere momenti di gioia con piccole feste e occasioni di agape fraterna aperti a tutti, non forme isolate e personali, aperti solo a noi e alla nostra stretta cerchia, ma comunitarie , dove poter invitare tutti a condividere il proprio con gli altri.
Dovremo educare alla fraternità che accomuna tutti i partecipanti agli spazi dell’oratorio e , in relazione a questo,vi invito di cuore a operare perché nessuno distingua più chi è portatore di disabilità e chi no, nel segno della totale integrazione e nell’ inclusione amorevole.
Il gruppo così può diventare una grande famiglia che continua a coltivare rapporti anche durante tutto l’anno. Come equipe organizzativa in queste tre settimane abbiamo pensato di cercare di vivere l’ amicizia e la fraternità senza barriere. Vi prego , cerchiamo di instaurare un rapporto di empatia unica …il “noi” ed il “loro” deve sparire. Dobbiamo abbandonare il “si è fatto sempre così ” che ci blocca e ci sterilizza. Andiamo avanti con un percorso di crescita nella gioia della comunione .
Cari giovani, cari genitori cerchiamo di evitare la ghettizzazione e l’ aridità, apriamoci e cambiamo piano piano la cultura del nostro pensiero e poi del pensiero comune. Chiedo a voi figli di aiutarci a migliorare coinvolgendoci . Cerchiamo di stare vicini e solidali ai coetanei più timidi affinché trovino l’ esperienza promossa nel campo e nell’ oratorio come isola di libertà e fraternità. Facciamo esperienza di accoglienza anche di alcune persone che hanno avuto esperienze traumatiche e di abusi, per lenire le loro ferite, come il Buon Sanaritano.
Grazie ancora di cuore, vi aspettiamo per collaborare e camminare insieme sulle strade disegnate da Gesù per noi.
Di cuore vi benedico”.
Don Antonio Salimbeni, Parroco Chiesa centrale Santa Maria Assunta in Cielo
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Last Updated on 10 Giugno 2024 by Autore P