Associazione Agricoltori ASPAL: “Ormai siamo giunti al capolinea. La situazione economica delle nostre campagne è ormai al collasso.”
Riceviamo e pubblichiamo la nota dell’associazione agricoltori ASPAL. Gli agricoltori di Velletri, Castelli romani e Agro Pontino dichiarano in una nota:
“Ormai siamo giunti al capolinea. La situazione economica delle nostre campagne è al collasso, con agricoltori sempre più indebitati, non solo per via della pandemia e del conflitto in ucraina; ma soprattutto per l’aumento sproporzionato dei costi di produzione (gasolio agricolo, corrente elettrica e tutte le altre materie prime).
Però dall’altro lato, gli agricoltori devono soccombere continuamente anche per le speculazioni dei prezzi dei prodotti agricoli al campo, con continui cartelli che vengono imposti al settore primario senza controllo; soprattutto nel settore ortofrutticolo e vitivinicolo .
In merito a queste speculazioni, bisogna intervenire con una legge di stato, che certifichi il costo di produzione annuale di ogni prodotto agricolo coltivato al campo, rafforzando a tutti gli effetti la legge europea del 2019 che combatte e sanziona pesantemente le pratiche commerciali sleali.
Ci sono vari strumenti che permettono di arrivare a tutto ciò: ISMEA, antitrust, commissione uniche nazionali, camere di commercio ecc. ecc.
Inoltre, sarebbe ora che tutte le istituzioni si attivassero una volta per tutte, per istituire un nuovo piano assicurativo nazionale, che preveda il superamento della legge nazionale 102 del 2004 e dia la possibilità a tutti gli agricoltori, di assicurare il proprio reddito aziendale annuale da ogni tipo di avversità : climatica, fitopatologica ed anche sui danni da fauna selvatica.
Ormai il clima sempre più tropicale nel nostro paese, sommato agli altri danni continui causati dai cinghiali ed altre specie di fauna selvatica, ed anche i continui danni causati dalle varie fitopatie incontrollabili, vedi moria sul kiwi, non lasciano scampo alle nostre produzioni ormai sempre più danneggiate, con conseguenti perdite di reddito.
A tutto questo bisogna aggiungere le difficoltà a reperire manodopera, soprattutto quella qualificata e formata, e gli eccessivi costi e vari adempimenti per assumerla .
Ormai noi agricoltori italiani ci troviamo di fronte ad un bivio: o chiudiamo e abbandoniamo definitivamente i nostri terreni, oppure bisogna intervenire immediatamente prima che sia troppo tardi. Cosa intende fare la politica di fronte a questa situazione?” Concludono dalla direzione ASPAL.