Bruognolo (Lega): “Il video “orrore” di Beppe Grillo? Denigra e offende le donne”
“Cosa ho provato subito dopo aver visto quelle immagini? Vergogna. Vergogna, sì, nei confronti di tutte quelle donne umiliate nella loro femminilità, annullate da chi non ha avuto pietà di loro e lasciate sole a difendersi dalla brutalità di uomini rimasti impuniti”.
Così Tony Bruognolo, coordinatore Lega per la provincia di Roma Sud, interviene a proposito del video “orrore” di Beppe Grillo in cui il garante del Movimento 5 Stelle prende le difese del figlio Ciro accusato, insieme ad altri tre ragazzi, di violenza sessuale, a due giorni dalla pubblicazione di alcune agenzie che hanno fatto trapelare alcuni dettagli sulle carte dell’inchiesta.
“Ho ascoltato con molta attenzione le parole di Beppe Grillo, sicuro nell’affermare che quella notte di due anni fa, in Costa Smeralda, “non c’è stato niente, perché chi viene stuprato e fa una denuncia dopo 8 giorni è strano”. Ma chi è Beppe Grillo per dire che 8 giorni sono troppi per segnalare all’autorità giudiziaria un uomo violento? Una donna ha sempre diritto di denunciare. E per fortuna la legge italiana tutela le vittime di violenza sessuale”.
E aggiunge: “Cosa ne sa Beppe Grillo del dolore che prova una donna pensando ad una violenza subita e di quel senso di paura e rabbia che in molti casi portano le vittime a chiudersi in se stesse e a soffocare nel silenzio angoscia e frustrazione? Che studi ha fatto Beppe Grillo per dire con certezza che non si è trattato di stupro, ma solo di un momento goliardico perché “si vede che è consenziente?”.
“Non voglio commentare i fatti – conclude Bruognolo – perché c’è un’inchiesta in corso e saranno i magistrati a valutare se c’è stato uno stupro di gruppo e i giudici a stabilire se quei ragazzi meritano la galera. E non certo Beppe Grillo, pervaso da una svolta improvvisa di garantismo nei confronti del figlio. Mi permetto, però, di spendere una parola in più sulla mancanza di umanità da parte di chi, ancora una volta, denigra e offende le donne, nascondendosi dietro a ignoranza e ad un becero maschilismo duro a morire”.