Castelli Romani – Osservazioni VAS Piano Rifiuti e richiesta incontro

Castelli Romani – Osservazioni VAS Piano Rifiuti e richiesta incontro

Castelli Romani – I 20 Sindaci dell’area Sud della Provincia di Roma, dei Castelli Romani, del Litorale e del Pontino, esprimono una profonda preoccupazione per le notizie relative al potenziale impianto di Termovalorizzazione, previsto nel Piano dei Rifiuti di Roma e, soprattutto, sulla sua localizzazione.

grafiche ottobre 2022

Le procedure attivate portano alla determinazione che l’impianto verrà realizzato nell’area di Santa Palomba, al confine con le Città di Albano, Ardea, Ariccia e Pomezia, nelle immediate vicinanze di numerose comunità che abitano in quell’area e che compongono un ampio bacino di Comuni.

Il Piano dei Rifiuti di Roma Capitale, sebbene atteso da molti come strumento necessario per risolvere l’annoso problema, ha creato enormi preoccupazioni in tutti i nostri territori, in particolar modo nell’ubicazione del sito e nella inevitabile volontà di non rispettare le indicazioni europee sul raggiungimento della raccolta differenziata nella Capitale, che oggi si aggira sotto al 45%, al contrario delle attività svolte nei nostri territori che, con la preziosa collaborazione dei cittadini, ha superato la soglia del 65% richiesta, arrivando addirittura,in alcuni casi, a oltre l’80%.

grafiche ottobre 2022
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Queste e altre perplessità, sono state ampiamente rappresentate, mediante puntuali osservazioni, durante la procedura di VAS ma, in maniera poco qualificante, non sono state minimamente prese in considerazione e valutate né nella fase istruttoria, né nell’atto finale.

Al contrario, pensiamo sia estremamente utile un loro approfondimento e pertanto ci teniamo a ribadire:

✓        Il Piano di Gestione Rifiuti di Roma Capitale, pur dichiarando nelle premesse la completa adesione agli obiettivi del PNGR non declina, nei fatti, azioni coerenti a quanto dichiarato, riportando indietro nel tempo, tanto che le azioni di piano presentate non risultano sufficienti al raggiungimento dell’obiettivo programmato, soprattutto in considerazione degli investimenti previsti che riguardano esclusivamente impianti di tipo tradizionale (compostaggio, termovalorizzazione, selezione carta e plastica);

✓        E’ completamente assente qualsiasi concreta strategia volta ad ottenere la riduzione dei rifiuti all’origine, così come non risultano previsti investimenti su centri per la preparazione al riutilizzo della materia prima seconda e centri di riuso;

✓        Non vi è alcuna misura volta a garantire la adeguata qualità del materiale proveniente dalla raccolta differenziata;

✓        La strategia di gestione della frazione umida risulta particolarmente carente, con riferimento alla necessità di gestirla con una particolare accuratezza nella fase di selezione e raccolta, al fine di assicurare il raggiungimento di una adeguata qualità;

✓        Grave è l’assenza, anche in fase previsionale, di un impianto di destinazione finale a servizio dell’ATO di Roma Capitale, in considerazione anche dello scenario tendenziale che prevede un conferimento in discarica di circa 600.000 tonnellate annue;

✓        Gravi e fumosi risultano i criteri di localizzazione degli impianti previsti: il piano contempla fattori escludenti, di attenzione progettuale e preferenziali che sembrano non essere vincolanti nella scelta dei siti per la realizzazione degli impianti stessi, lasciando spazio a discrezionalità e valutazioni di tipo “altro”,  di interpretazione sociopolitica;

✓        La dismissione della pratica di incenerimento per la chiusura del ciclo dei rifiuti deve essere compiuta dal 2032, per puntare al recupero delle materie prime seconde;

✓        Grande preoccupazione è rivolta al transito veicolare, con l’appesantimento del passaggio di un ingente numero di mezzi pesanti che dovranno percorrere una strada già fortemente compromessa dal notevole traffico e dalla scarsissima tenuta del sedime stradale, con aumento dell’inquinamento atmosferico quale è la via Ardeatina. Altrettanto inadeguata è la tratta ferroviaria che congiunge la Capitale ai territori di Pomezia e Ardea;

✓        Il recupero energetico (riscaldamento) di questo impianto di incenerimento, ha un potenziale molto basso e risulta, pertanto, insostenibile anche dal punto di vista economico.

E’ evidente, dunque, che l’inceneritore è una soluzione già passata ancora prima di essere realizzata.

Pertanto, riteniamo che le inconfutabili responsabilità accumulate negli anni di amministrazione di chi doveva intervenire ad operare al meglio, associate a chi doveva controllare affinché gli obiettivi dettati dalla norma venissero rispettati, non possono ricadere sulle nostre teste.

Il grande impegno di tutti noi, ha prodotto ottimi risultati e, soprattutto, consegnato nella popolazione una credibilità politica a cui non vogliamo rinunciare per nessun motivo. In considerazione di ciò, in rappresentanza degli oltre650 mila cittadini dei nostri territori, considerati anchei comuni commissariati (Pomezia, Rocca di Papa, Anzio e Nettuno)

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VI CHIEDIAMO

un incontro urgente, per rappresentare dettagliatamente le nostre forti preoccupazioni, cercando soluzioni praticabili per tutti.

Massimiliano Borelli, sindaco di Albano Laziale

Antonio Terra, sindaco di Aprilia,

Maurizio Cremonini, sindaco di Ardea

Gianluca Staccoli, sindaco di Ariccia

Albereto De Angelis, sindaco di Castelgandolfo

Emanuela Colella, sindaca di Ciampino

Fausto Giuliani, sindaco di Colonna

Francesca Sbardella, sindaca di Frascati

Carlo Zoccolotti, sindaco di Genzano di Roma

Mirko Di Bernardo, sindaco di Grottaferrata

Andrea Volpi, sindaco di Lanuvio

Francesco Montecuollo, sindaco di Lariano

Stefano Cecchi, sindaco di Marino

Francesco Ferri, sindaco di Montecompatri

Massimo Pulcini, sindaco di Monte Porzio Catone,

Alberto Bertucci, sindaco di Nemi

Anna Gentili, sindaca di Rocca Priora

Alessandra Sabelli, sindaca di San Cesarei

Orlando Pocci, sindaco di Velletri

Emanuela Panzironi, sindaca di Zagarolo

Last Updated on 28 Dicembre 2022 by

Redazione 2

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