Castelli Romani-Sud Pontino, agricoltori e produttori diretti in ginocchio, causa pandemia e indifferenza istituzioni
Velletri – Il presidente dell’associazione produttori agricoli diretti “Aspal ” Stefano Giammatteo, ha diramato una nota dove dichiara: Nessuno si degna di affrontare e risolvere i nostri problemi di agricoltori della zona dei Castelli Romani-Velletri e sud Pontino. Dal direttivo tuonano critiche ancor più dure di quelle passate, nei confronti di chi di dovere. La situazione di pandemia, è solo l’ennesima bordata in negativo nel nostro settore ,che al momento continua ad avere grossi problemi per carenza di manodopera, con il serio rischio di vedere compromessi i vari raccolti ed anche gli altri lavori stagionali in campagna.
A questa situazione di disagio, vanno aggiunti i continui adempimenti post covid, i quali non fanno altro che aumentare il nostro costo del lavoro, senza agevolare, ne i datori di lavoro ,ne tanto meno gli operai. In merito ai costi di produzione, nessuna istituzione si è accorta che sono aumentati vertiginosamente anche il gasolio, la corrente, i concimi, le sementi, i trasporti, ed anche altre materie prime ,di cui in campagna non se ne può fare a meno. A tutto questo, dobbiamo aggiungere le gravi perdite di produzione, causate dalle fitopatie ( moria del kiwi), e dalle continue calamità naturali come grandine, vento, gelo, calamità naturali, nubifragi. con conseguente perdite di reddito cospicue.
E per gli agricoltori del nostro territorio infine, un ultima cosa che l’Aspal Lazio evidenzia da anni: troppa differenza di prezzo dal campo alla tavola, troppe speculazioni sui prezzi dei prodotti agricoli al campo, all’interno della filiera agro-alimentare, che penalizzano sempre e solo gli anelli deboli della filiera: agricoltori e consumatori.
Su tutte queste rivendicazioni, continueremo la nostra azione anche nel 2022,in tutte le sedi istituzionali preposte, governo, regione, comuni, città metropolitane, provincia come abbiamo sempre fatto in passato. E fino ad ora però, dalla politica in generale, non abbiamo avuto nessuna risposta , tanta indifferenza, a tutte queste problematiche che viviamo ogni giorno.
“La cosa importante da dire, conclude Stefano Giammatteo, storico presidente dell’Aspal, è che in questo momenti tutti i comparti del settore agricolo sono in sofferenza ; perché sono aumentati di molto i costi delle materie prime : concimi, sementi, gasolio, corrente e altro materiale di prima necessità agricola. Inoltre è aumentato il costo del lavoro, anche in virtù delle ultime disposizioni sulla sicurezza, ed anche per nuovi adempimenti burocratici post covid. Tutto ciò però, non aiuta ne i datori di lavoro, ne tanto meno i braccianti , con il serio rischio di perdere altri posti di lavoro in agricoltura, dove la scarsità della manodopera è un problema reale e preoccupante, da quando è iniziata la pandemia. Purtroppo, si fanno controlli su mille cavilli burocratici, ma nessuno delle autorità e delle istituzioni preposte, si è accorta che noi coltivatori diretti invece stiamo perdendo le aziende agricole , che sono la colonna portante di tutta la catena agroalimentare”.