Ciampino – Iniziate le procedure di smantellamento dello storico PalaCavicchi. Per istanza di demolizione del Comune di Roma, per abusi edilizi
Ciampino – Sono iniziate da qualche giorno le operazioni di smantellamento e demolizione dei capannoni dello storico PalaCavicchi, ad opera dell’amministratore delegato del Gruppo di gestione.
Che comprende la storica immensa discoteca, le enormi sale e il palco del palazzo dei congressi, di via Bandinelli, al confine tra i comuni di Roma e Ciampino, ma interamente ricadente come tutta la “Cittadina Cavicchi” nel comune di Roma.
“Il piano di recupero del materiale e di smantellamento, della struttura la stiamo portando avanti gradualmente, già da alcune settimane, come da istanza del comune di Roma del mese di agosto, precisa Paolo Selmi, amministratore e garante dell’operazione per contro del curatore fallimentare della società interessata.
Il piano di abbattimento proseguirà nei prossimi giorni, per i motivi di abusi edilizi commessi dal proprietario dei terreni negli anni della costruzione della cittadina commerciale che ospita anche altre attività per un totale di circa 500 lavoratori interessati. La nota discoteca e le sale congressi furono costruiti circa 25 anni fa, l’istanza di demolizione dopo i vari passaggi burocratici con tempo di 90 giorni è arrivata nel mese di agosto 2022 e stiamo ottemperando. Altrimenti l’intera area potrebbe essere acquisita per inottemperanza , dal comune di Roma stesso, settimo municipio, che ha decretato la demolizione, come già accaduto per l’area dell’ex hotel Alta Quota della vicina via di Ciampino. Si parla di 5 capannoni in un’area di 48mila metri cubi, interessata dal 2018 al fallimento della società gestita dalla famiglia Cavicchi, ora in mano ad un curatore fallimentare”.
I commenti sui social dei fruitori della nota discoteca che ospitava tutte le settimane migliaia di amanti del ballo latino americano e della discoteca ( frequentata da migliaia di giovani) del fine settimana, sono stati tutti di grande dispiacere e amarezza, per un mito del divertimento degli anni duemila, per tutta Roma e provincia che non esisterà più.Â