Ciampino: la Guardia di finanza denuncia il mancato pagamento di 2,7 milioni della tassa ambientale per 15.500 passeggeri di aerotaxi negli aeroporti di Roma Ciampino e Roma Urbe
Ciampino – Il Comitato per la riduzione dell’impatto ambientale dell’aeroporto di Ciampino (Criaac), in un comunicato stampa, ha commentato la denuncia della Guardia di finanza nei confronti del mancato pagamento di 2,7 milioni della tassa ambientale per 15.500 passeggeri di aerotaxi.
“La notizia, diffusa dai media il 14 aprile, relativa al mancato pagamento, negli aeroporti di Roma Ciampino e Roma Urbe, delle imposte erariali ambientali per 15.500 passeggeri trasportati da aerotaxi, nel periodo 2018-2022, non può lasciare indifferenti gli abitanti di Ciampino, Roma sud e Marino, colpiti gravemente ogni giorno dall’inquinamento e dai disagi prodotti dall’aeroporto di Ciampino”, si legge nel comunicato.
“Quanto rivelato dall’indagine della Guardia di Finanza riguarderebbe ben 161 operatori del settore.
Per gli aerotaxi è prevista una tassa erariale, per motivi ambientali, che può raggiungere i 200 euro a passeggero, per i viaggi più lunghi. Una cifra che non dovrebbe spaventare chi li utilizza, se si considera che l’aerotaxi può costare in media dai 2.500 ai 7.000 euro per ora di volo, e anche il doppio per gli aerotaxi intercontinentali più grandi e lussuosi, abbastanza frequenti a Ciampino. Questi voli “di lusso” si aggiungono ogni giorno al carico ambientale prodotto da questo aeroporto, incistato nel tessuto urbano dei tre comuni e che colpisce direttamente i residenti.
La lunga battaglia dei cittadini per riportare l’aeroporto entro i limiti di inquinamento previsti per la tutela della salute, ha ottenuto l’emanazione del Decreto n.345/2018 del Ministro dell’Ambiente che ha introdotto restrizioni nell’aeroporto e ridotto il numero dei voli giornalieri.
Ma alcuni operatori del settore, come sembrerebbe dimostrare questa indagine della Guardia di Finanza, non si rassegnano a stare nelle regole.
D’altra parte anche Ryanair, la maggiore compagnia di voli di linea che opera a Ciampino, non sembra rassegnarsi a dover sottostare alle restrizioni. Non solo a quelle imposte per decreto dal Ministro a Ciampino, contro cui ha condotto, perdendo, anni di contenzioso legale. In questi giorni, secondo quanto pubblicato dai media lo stesso 14 aprile, Ryanair starebbe cercando di convincere i propri clienti a aderire a una petizione contro lo sciopero dei controllori di volo in Europa, da inviare direttamente alla Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen.
Con questa azione subdola i clienti potenziali della Low-Cost irlandese appaiono essere utilizzati come una leva per difendere gli interessi economici di una società che, dati storici alla mano, non risulta affatto esemplare nel trattamento dei propri dipendenti, spesso tra i meno tutelati del settore. Un fatto che tutti, anche coloro che utilizzano questo vettore come clienti, dovrebbero ben analizzare”.