Colleferro, Associazione Commercianti: presidio fisso h24 fuori dal pronto soccorso

Colleferro, Associazione Commercianti: presidio fisso h24 fuori dal pronto soccorso

Colleferro — In una nota su Facebook l’Associazione Commercianti Colleferro scrive: “La nostra Associazione cerca di affrontare le varie problematiche presenti nella nostra città e che ogni giorno ci segnalate. Spesso riusciamo a favorire attraverso la nostra comunicazione, il dibattito tra cittadini, forze politiche ed associazioni del territorio. Alcune volte siamo riusciti a risolvere problemi, altre no.”

“Sono mesi che ci segnalate questa grave problematica, che secondo noi rappresenta il problema più grande che oggi ha la nostra città”, continua la nota. “Non si augura neanche al peggior nemico di dover ricorrere alle cure del nostro pronto soccorso con attesa media di 10/15 ore anche per un codice verde. 3/4 operatori sanitari per turni di 10/12 ore, per esami specialistici urgenti spesso si viene trasferiti, impiegando le ambulanze, presso gli ospedali vicini di Tivoli o Palestrina. Si vive in un contesto da quarto mondo. La nostra vita è spesso in balia di una evidente inefficenza.”

Cosa fare per affrontare e risolvere il problema?

“Abbiamo gia esposto alle forze politiche locali e regionali, alle associazioni che di questo problema si occupano da tempo, ai cittadini più sensibili al problema, agli operatori sanitari in servizio presso la struttura di Colleferro, come intendiamo affrontare e risolvere presto questo problema. Ecco la nostra proposta. Presidio fisso h24 fuori dal pronto soccorso. Portiamo Colleferro ed il suo comprensorio fuori dal pronto soccorso e facciamogli capire che il tempo delle chiacchiere e delle attese è finito. Ovviamente nel totale rispetto della legalità e non disturbando in nessun modo le attività sanitarie in corso, che di problemi gia ne hanno”, puntualizza l’associazione.

“Facciamo sentire la nostra voce e la nostra determinazione fino a quando il problema non sarà realmente risolto. Basta con i soliti teatrini inconcludenti a cui ci hanno abituato in questi ultimi anni. Dobbiamo decidere: o ci mettiamo la faccia e il nostro tempo oppure ci teniamo la struttura sanitaria che abbiamo, e la smettiamo di lamentarci sui social. Noi ci siamo.”

Redazione

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