Colleferro, un anno fa l’omicidio di Willy Monteiro Duarte: “Non ti dimenticheremo”
Colleferro – Un anno fa, il 6 settembre 2020, Willy Monteiro Duarte veniva brutalmente ucciso a Colleferro a seguito di un litigio, scatenato per dei futili motivi, in cui il giovane era intervenuto per difendere un suo amico coinvolto nella rissa.
Per l’omicidio sono finiti in carcere i fratelli Marco e Gabriele Bianchi oltre che Mario Pincarelli e Francesco Belleggia. Quest’ultimo si trova attualmente agli arresti domiciliari.
L’assurdo omicidio del giovane di origini capoverdiane e residente a Paliano suscitò una enorme commozione sia a livello locale che nazionale, la brutalità dei fratelli Bianchi, esperti di arti marziali e noti ai Castelli per i loro modi violenti e la spavalderia con cui i due sui social ostentavano uno stile di vita alla “Gomorra”, ebbe notevole risalto sulla stampa e nei telegiornali. A colpire fu soprattutto la violenza gratuita esercitata su Willy quando questo era a terra già privo di sensi. Inoltre, a seguito delle indagini, vennero alla luce i traffici illeciti di stupefacenti dei fratelli Bianchi e il fatto che percepissero indebitamente il reddito di cittadinanza.
Ad un anno dalla sua scomparsa Willy non è stato dimenticato, la comunità di Colleferro e quella di Paliano si sono strette attorno alla famiglia Monteiro Duarte, come scrive su Facebook Pierluigi Sanna, sindanco di Colleferro:
“Un anno può essere considerato poco davanti alla storia, allo stesso tempo può sembrare molto nella vita di una persona. Quanto vale un anno per una comunità? Per varie comunità nel nostro caso? È difficile stabilirlo; personalmente mi sembrò più lunga la giornata del 6 settembre 2020 che questo intero anno trascorso eppure sono trascorsi 365 giorni dall’uccisione barbara di Willy.
Il tempo appare velocissimo questa volta perché il ricordo è ancora nitido, indelebile direi. Il ricordo di un fatto inumano che ha lasciato a terra una giovane e nobile vita, che ha colpito duramente una famiglia perbene, un fatto col quale le nostre comunità mai avrebbero pensato di doversi confrontare. Siamo convinti che la giustizia farà il suo corso seguendo la verità ed assegnando ai colpevoli la giusta pena; a noi spetta un compito diverso, simile a quello degli educatori e degli insegnati che spesso continuano ad esercitare da soli il mestiere prezioso dell’accompagnamento dei giovani alla vita. La diffusione della conoscenza, del rispetto, del dialogo e la lotta culturale contro ogni forma di violenza e di discriminazione sono il nostro compito (come istituzioni e come comunità), lo abbiamo riaffermato anche ieri durante la preziosa iniziativa “In Cammino Verso” organizzata dalle associazioni.
Siamo vicini, come ogni giorno dell’anno, alla famiglia Monteiro Duarte. Siamo all’opera assieme agli enti locali ed alla Regione, come ogni giorno dell’anno, affinché la memoria collettiva custodisca il sacrificio di Willy attraverso tutti gli strumenti a disposizione: dalla costruzione della piazza bianca, al monumento contro ogni forma di violenza, all’arte muraria, ai premi e concorsi letterari. Siamo certi che le parole giuste per descrivere il nostro stato d’animo non le troveremo mai; le azioni, più che le parole, saranno la nostra testimonianza.“Alle fronde dei salici, per voto,anche le nostre cetre erano appese, oscillavano lievi al triste vento”
Alle 18 di lunedì 7 settembre si è celebrata, nella Chiesa di Sant’Andrea, una messa in memoria del ragazzo officiata dal Vescovo diocesi di Tivoli-Palestrina, Mons. Mauro Parmeggiani.
“Siamo una vera Comunità che si stringe nel dolore. Solidale, unita e onesta. Orgoglioso e onorato di esserne il Primo Cittadino.” Cosi il sindaco Domenico Alfieri su Facebook che in un altro lungo e commosso post scrive:
“Un anno fa, all’alba del 6 settembre 2020, nessuno di noi avrebbe mai immaginato la tragedia con la quale ci saremmo dovuti confrontare, come singole persone e come comunità. Nessuno di noi avrebbe mai immaginato che uno dei nostri figli, il nostro Willy, un ragazzo perbene, generoso e pieno di entusiasmo, che si era appena affacciato alla vita, se ne trovasse invece privato, nella maniera più barbara, da dei meschini balordi. Ucciso a calci e pugni per non aver guardato dall’altra parte, per aver difeso un amico in difficoltà, per aver scelto la pace alla violenza .La scomparsa di Willy Monteiro Duarte, in questo primo anniversario, impone ancora a tutti noi, nessuno escluso, una riflessione seria su chi siamo e cosa vogliamo dal futuro, per noi e i nostri cari, consapevoli della necessità di dover costruire insieme quelle condizioni educative, culturali e sociali indispensabili per contrastare i drammi e le derive che purtroppo avvelenano il nostro presente, sempre più povero di vera umanità.
Oggi, in questa triste occasione, mentre attendiamo la doverosa giustizia dei tribunali, il mio pensiero e le mie preghiere sono rivolte a Willy, a mamma Lucia, a papà Armando, a sua sorella Milena, a tutta la sua famiglia, ai suoi amici e a chi gli ha voluto bene. Ricordare è, al tempo stesso, fonte di sofferenza e conforto: soffriamo per il fatto di non poter più vivere determinati momenti, ma sappiamo che tanto più grande è la perdita, tanto più forte è la memoria che ci unisce, come un ponte indistruttibile, a chi non c’è più. Oggi ricordiamo con orgoglio Willy: un ragazzo che già era un uomo, e che col suo esempio ci ha consegnato una grande lezione di coraggio, civiltà e altruismo che sta a noi conservare e tramandare“.
(fonte foto in evidenza ANSA)