Covid-19, Roma maglia nera per contagi sul lavoro: 5.863 casi e 80% infortuni nel Lazio. 3 su 5 sono donne
Secondo il recente Rapporto INAIL appena presentato, i contagi da coronavirus sul luogo di lavoro a livello nazionale hanno ormai superato la soglia dei 131.000 casi. In questo scenario il Lazio con 7.381 casi rappresenta il 5,6% % dei casi sul totale.
La provincia di Roma, con 5.836 casi, per un’incidenza del 80% sul dato regionale, è decisamente la maglia nera (le altre province hanno numeri 10 volte inferiori). Tra questi, le donne sono 3.582, mentre gli uomini sono 2.281.
Una lettura del report e del suo trend crescente la forniscono gli esperti legali, che osservano come, nel rapporto azienda e lavoratore, in materia di Covid vi sia un aspetto di criticità nel rapporto con le ATS (Agenzia di Tutela della Salute).
“L’impasse” spiega l’avv. Irene Pudda di Rödl & Partner, esperta in privacy & labour compliance “è dovuta al fatto che il datore di lavoro non è autorizzato a comunicare ai colleghi il nominativo di un dipendente risultato positivo“.
“L’azienda è tenuta a fornire all’ATS le informazioni necessarie perché quest’ultima possa assolvere ai compiti previsti dalla normativa emergenziale e, contemporaneamente, ha facoltà di domandare ai possibili contatti stretti di lasciare cautelativamente i locali aziendali, ma è l’ATS che ha la potestà di contattare i lavoratori per poi applicare le opportune misure di quarantena“.
Il rischio, così facendo, è che le aziende lascino operativi interi reparti o uffici con il pericolo di diffusione del virus, non solo tra i dipendenti che sono stati a contatto diretto con il soggetto contagiato, ma anche tra i loro famigliari e i conoscenti.
“Tuttavia non si può fare diversamente” chiarisce l’avv. Pudda. “La procedura è volta a tutelare la privacy del lavoratore risultato positivo al coronavirus“.
“Certo, come è facile immaginare, procedere alla disinfezione della postazione di lavoro, delle attrezzature utilizzate e degli spazi comuni frequentati dal dipendente, domandare ai possibili contatti stretti di lasciare cautelativamente i locali aziendali, nonché isolare o chiudere gli uffici in cui il dipendente ha lavorato garantendone allo stesso tempo la totale riservatezza è di difficile applicazione“.
Nel dettaglio della rilevazione dell’INAIL, nel Lazio le denunce di infortunio causa Covid-19 sono per il 79,4% dei casi localizzate nella provincia di Roma con 5.863 infortuni, seguita da Latina con 487 casi (6,6%), Frosinone con 471 (6,4%), Viterbo con 316 casi (4,3%) e infine Rieti con 244 casi (3,3%)