Delusione Roma, dalla società agli allenatori: le principali cause della debacle giallorossa

Delusione Roma, dalla società agli allenatori: le principali cause della debacle giallorossa

La Roma si trova nel pieno di una crisi profonda in questa prima parte di stagione 2024/2025, con una serie di eventi che hanno destabilizzato squadra e ambiente. Sicuramente le scelte societarie hanno avuto un peso rilevante: l’arrivo di Daniele De Rossi nella scorsa stagione era stato inizialmente presentato come il primo tassello per una promessa di rinnovamento, si è però poi rivelato un fallimento a causa di disaccordi interni tra il tecnico ed i Friedkin. Questa frattura è diventata insanabile dopo le prime prestazioni sottotono dei giallorossi e ha portato all’ingaggio di Ivan Juric, un tecnico noto per il suo gioco aggressivo e votato all’attacco. Tuttavia, l’impatto della sua gestione non è stato positivo finora: la squadra ha collezionato prestazioni deludenti sia in Serie A che nelle competizioni europee, senza segnali evidenti di miglioramento. Anzi, alcuni elementi della rosa hanno messo in mostra vere e proprie involuzioni, come nel caso di Nicola Zalewski nell’ultimo match disputato contro l’Hellas Verona.

La sconfitta umiliante contro la Fiorentina per 5-1 è stata emblematica dei problemi della squadra. In quella partita, la difesa ha mostrato grandi limiti, incluso Mats Hummels, lanciato un po’ a sorpresa a partita in corso, quando però il risultato era già compromesso. L’ex Borussia Dortmund è senza dubbio uno dei misteri di questi primi mesi giallorossi: il suo acquisto era stato presentato come cruciale per rinforzare il reparto difensivo ma così non è stato, anzi siglando un autogol all’esordio. Anche altri giocatori importanti come Paulo Dybala, chiamato a guidare la Roma fuori dalla crisi, faticano a trovare la forma migliore. Juric, consapevole della pressione, ha dichiarato di voler lottare per il progetto, ma non esclude che la sua posizione possa essere in bilico.

Le difficoltà vanno oltre le semplici prestazioni in campo: ci sono problemi strutturali e di coesione nel gruppo. Se consideriamo la Serie A, la Roma aveva iniziato la stagione con l’obiettivo e l’ambizione di lottare per uno tra i primi cinque posti; sul fronte continentale invece le aspettative erano ancor più ambiziose secondo indicato dalle quote sul vincitore in Europa League, che descrivevano la formazione capitolina come una delle potenziali finaliste.

Fino ad ora l’investimento di circa 50 milioni di euro sui giovani centrocampisti Enzo Le Fée e Manu Koné non ha ancora dato i frutti sperati. È partito con il freno a mano tirato anche Matias Soulé mentre l’unico a far bene sembra essere Artem Dovbyk. Entrambi stanno faticando a integrarsi nel contesto della Roma, che appare disorganizzata e priva di una direzione chiara. Anche gli acquisti pensati per rafforzare l’attacco e la difesa si sono rivelati finora poco efficaci, lasciando Juric e il suo staff a tentare soluzioni che, però, non stanno migliorando i risultati.

L’ombra di un ritorno di De Rossi aleggia su Trigoria, mentre la dirigenza valuta se Juric sia la guida giusta per tentare una ripresa. Al momento nessuno sembra intenzionato a prendere decisioni affrettate, ma l’urgenza di risalire in classifica e di dare risposte ai tifosi pressa ogni giorno di più. La Roma, infatti, è attesa da un calendario impegnativo che prevede sfide cruciali contro squadre come il Napoli e il Tottenham in Europa League. Queste partite saranno decisive per stabilire se la squadra potrà risalire la china o se servirà un altro cambio in panchina per invertire la rotta. I nomi più papabili sono quelli di Claudio Ranieri e Roberto Mancini, ma ancora nulla di ufficiale.

Last Updated on 24 Novembre 2024 by Redazione 2

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