Diastasi addominale e ginnastica ipopressiva: cosa fare?
La Diastasi addominale è una condizione fisiologica che riscontriamo nel periodo della gravidanza e che dopo la nascita del bambino tende a risolversi nella maggior parte delle donne, a 4-5 mesi dal parto. Spesso, però, le neo-mamme continuano ad avere questo disturbo anche molti mesi dopo la nascita del loro bambino.
Durante la gravidanza, come ben sai, la donna subisce vari cambiamenti di carattere piscologico, ormonale e fisico.
Con l’accrescimento della pancia e l’aumento di pressione esercitata dall’utero, si ha nella donna una trasformazione fisiologica del proprio corpo, pronta ad accogliere il suo bambino:
– la pancia aumenta aumentando il volume dell’utero;
– l’assetto posturale si modifica con lo spostamento del baricentro in avanti;
– La produzione di ormoni soprattutto la relaxina comporta un rilassamento dei tessuti e dei muscoli lombari, della fascia addominale e del pavimento pelvico. In virtù di questo, i muscoli subiscono un indebolimento e rilassamento.
Per la composizione anatomica e strutturale della parete addominale e per la modifica delle condizioni sopracitate durante una gravidanza può accadere che la diastasi addominale può presentarsi permanendo In questa situazione.
Con il termine “Diastasi” intendiamo in medicina “allontanamento permanente di superfici muscolari o ossee normalmente contigue”.
La diastasi dei retti addominali è la separazione eccessiva della parte destra dalla parte sinistra del muscolo retto addominale
Parliamo inizialmente di una condizione fisiologica che dopo circa 4-5 mesi dal parto tende a risolversi spontaneamente in quanto i tessuti connettivi riprendono la loro elasticità e la loro densità diminuendo cosi le dimensioni della distanza dei retti addominali.
Se però l’addome rilassato perdura anche dopo 8-9 mesi dal parto, probabile in questo caso che si sia in presenza di una diastasi addominale post parto.
Solitamente i medici diagnosticano una diastasi addominale quando la distanza tra il muscolo retto addominale destro e quello sinistro è di circa 2 centimetri.
la preoccupazione principale in queste casi è che una parete addominale rilassata non protegga al meglio i visceri sottostanti, provocando una maggior rischio di traumi quali esempio erniazioni.
Quali possono essere i sintomi?
A livello meccanico la debolezza muscolare della fascia addominale comporta un minore controllo del tronco sul bacino e un’alterazione di tutta la postura provocando squilibri a livello di anche, bacino e schiena che comportano:
– Dolori alla schiena;
– Dolori alle anche e al bacino;
– Incontinenza;
– Gonfiore;
– Nausea e difficoltà digestive.
Cosa è la GINNASTICA IPOPRESSORIA O IPOPRESSIVA?
La Ginnastica ipopressoria è il trattamento migliore consigliato! Sia nella fase pre-operatoria e post- operatoria, sia se la diastasi può essere risolta con la terapia conservativa.
La tecnica ipopressiva è insieme di esercizi e posture che favoriscono il miglioramento del tono muscolare della fascia addominale, lavorando a basse pressioni intraddominali.
Le varie tecniche sono eseguite tramite particolari esercizi e posture che permettono al sistema nervoso centrale di modificare gli schemi corporali, lavorando a basse pressioni intra-addominali. Questi esercizi infatti permettono di tonificare la fascia addominale e i muscoli del pavimento pelvico, due strutture che lavorano in sinergia tra loro; attraverso questi esercizi si va a lavorare sulla tonificazione e stabilizzazione del CUORE consentendo il mantenimento e l’armonia di una corretta postura.
La sequenza delle posture prevede un’attivazione riflessa involontaria della fascia addominale che associata a una respirazione diaframmatica permette la tonificazione della muscolatura a basse pressioni intraddominali.
Come probabilmente già sai, il fisioterapista può esserti di aiuto nel caso in cui durante la gravidanza o dopo il parto, hai avuto dolori alla schiena, alterazioni della postura e indebolimento del pavimento pelvico.
Quindi cosa fare?
informazioni prese dal sito https://www.diastasiaddominale.com/
1. Autovalutazione
Grazie a questo semplice test, potrai scoprire come riconoscerla, verificare se hai la diastasi e avere un’idea della sua ampiezza.
- Sdraiata supina piega le ginocchia tenendo la piante dei piedi appoggiata a terra. Metti una mano dietro la testa e l’altra sopra il muscolo addominale. Le dita devono essere sopra la linea mediana ma parallele alla linea della vita all’altezza dell’ombelico.
- Premi leggermente con le dita sul muscolo addominale rilassato.
- Solleva testa e spalle dal pavimento senza piegare il collo e senza avvicinare il mento allo sterno, come per effettuare il “crunch” (addominali) contraendo il muscolo addominale.
- Muovi le dita a destra e sinistra alla cercando le pareti del muscolo. Se viene eseguita in modo corretto, a mano a mano che la contrazione aumenta, si dovrebbe notare una diminuzione del
- “foro” nell’addome, tra i due retti.
Si parla di diastasi quando:
- la separazione tra i retti al tatto è larga almeno 2-3 dita;
- non si riduce considerevolmente se si aumenta la contrazione degli addominali (anche se in alcuni casi potrebbe chiudersi completamente in contrazione);
- si nota una piccola escrescenza che fuoriesce.
A questo punto è consigliabile un esame diagnostico specifico per valutare bene la distanza tra i due muscoli e l’entità del danno che può essere valutato in maniera autonoma seguendo queste indicazioni:
2. Ecografia o risonanza magnetica;
3. La visita con il chirurgo plastico;
4. Consigli di workout.
La quarta fase è di mia competenza, nel mio studio a Genzano di Roma, si può attuare un programma specifico per ridare il giusto equilibrio muscolare e strutturale, con il Riallineamento posturale, Ginnastica Ipropressiva e ginnastica per il Pavimento Pelvico.