Donne e rapporti abusanti

Donne e rapporti abusanti

Quando l’amore distrugge

Quando si parla di violenza di genere il pensiero corre ai fatti di cronaca che spesso sono presenti nei telegiornali. Questi fatti, che per ferocia e gravità meritano certamente la ribalta della notizia, non esauriscono, tuttavia, tutto quello che è necessario conoscere sulla violenza di genere.
C’è una violenza silenziosa e subdola che vive in molte famiglie e/o coppie, violenza che non lascia segni sul corpo delle donne, ma non per questo può essere considerata meno grave e afflittiva.
Grazie al mio lavoro di penalista all’interno dei centri antiviolenza “Piccoli Passi” e “Ricomincio da me” dei Castelli Romani ho avuto modo di conoscere tante donne, di guardare attraverso le loro storie e le loro vite, che non fanno rumore e non fanno notizia.
Sono donne vittime di un partner che giorno dopo giorno ha sottratto loro uno spicchio di libertà e di auto consapevolezza, fino a renderle completamente insicure, passive, totalmente assoggettate al suo potere.
Queste donne non possono essere etichettate come deboli, fragili o insicure, non sono donne che possiamo relegare in una categoria che a priori possa identificare il prototipo della vittima perfetta.
Ho incontrato, infatti, donne fragili e donne risolute, donne laureate e donne casalinghe, ho incontrato donne di ogni età e estrazione sociale, così diverse tra loro, ma tutte con lo stesso sguardo vuoto e perso dopo aver interrotto il rapporto con l’abusante.
Sono donne che spesso hanno amato il loro carnefice più di se stesse, che si sono perse nel tentativo di compiacerlo, di renderlo orgoglioso di loro.
Sono donne che hanno rinunciato ad indossare una gonna, che hanno smesso di truccarsi, che hanno chiuso la loro bellezza ed esuberanza nello stesso cassetto in cui hanno relegato tutti i loro sogni.
Un rapporto abusante non si trasformerà mai in una relazione equilibrata, non è una questione di quanto ci si investa, di quanto tempo si attenda, di quante rinunce si sia disposte a fare, per restare al fianco di un uomo che manipola e abusa.
Perdiamo noi stesse, mentre tentiamo disperatamente di non perdere lui.
La violenza di genere, pertanto, non si conclude con un processo penale, che riguarda il colpevole ma non modifica il vissuto delle donne.
Queste vivono per molto tempo non riconoscendosi come vittime, abita in loro il senso di colpa che si alterna alla vergogna per essere restate al fianco del loro carnefice anche dopo gli insulti, le umiliazioni, e nei casi piu’ gravi anche le aggressioni fisiche.
Il lavoro manipolativo e svalutativo operato dall’uomo le convince di non avere alcun valore, di non essere in grado di affrontare la vita, di essere inadatte per il mondo del lavoro, di essere pessime madri, mogli e figlie, pessime amiche, pessime donne, di non valere nulla e di non meritare una relazione equilibrata.
E così, spesso, si passa di relazione tossica in relazione tossica.
L’importanza dei centri antiviolenza e in generale di tutte quelle associazioni di supporto alle donne che stimolano e fortificano l’auto consapevolezza, sono l’unica vera arma efficace contro la violenza di genere.
Quando una donna crede in se stessa, quando riconosce il suo valore come individuo, come genitore e come partner, non avrà bisogno di legarsi a soggetti tossici che svuotano la loro personalità per renderle manovrabili.
Quando una donna riscopre la propria bellezza, non sarà più disposa a barattarla per un po’ di falso amore, quando saprà riconoscersi i giusti meriti, non baratterà le proprie idee per l’approvazione di un altro individuo che vuole svuotarla di senso e di personalità.
Quando una donna torna a fiorire e fiorisce in lei l’amor proprio, non sarà più disposta a restare in un rapporto che non la valorizzi, che non la rispetti che non accresca il suo valore.
Quando si parla di violenza di genere, dunque, dovremmo domandarci: cosa possiamo fare per le donne, per convincerle che non hanno bisogno di un amore che dica loro cosa fare e cosa essere?
Forse la strada più giusta è quella di prenderci virtualmente tutte per mano e stimolare una crescita reciproca di auto consapevolezza, solo quando saremo pronte a conoscere noi stesse, conosceremo meglio il mondo e sapremo allontanarci da tutto ciò che vuole imprigionarci, invece di farci volare.

Avv. Luana Sciamanna
Consulente legale dei centri antiviolenza
“Ricomincio da me” di Rocca Priora 3791011237
“Piccoli Passi” di Ariccia 3791677172

Last Updated on 27 Marzo 2021 by

Redazione 2

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