Frascati Scherma, Papale sarà il nuovo responsabile tecnico del fioretto della nazionale spagnola
Un altro grande “attestato internazionale” per il Frascati Scherma. Il maestro Luca Papale è stato scelto dalla Federazione spagnola per ricoprire il ruolo di responsabile nazionale del fioretto maschile e femminile dagli Assoluti agli Under 20 fino agli Under 17.
“E’ stata una proposta inaspettata, nata inizialmente lo scorso mese di maggio – racconta Papale – Ma è chiaramente una cosa che mi riempie di orgoglio e a 32 anni non capita tutti i giorni. Avendo deciso di intraprendere con decisione il percorso magistrale, è davvero un’opportunità molto importante per me”.
Papale ha recentemente partecipato alle Olimpiadi collaborando con la nazionale brasiliana: “Ho seguito Guilherme Toldo (allievo di Fabio Galli, ndr) in qualche importante gara negli ultimi due anni e mi ha chiesto di fare lo stesso anche durante i Giochi. Conclusa l’esperienza in terra nipponica, ho accettato la proposta della Federazione spagnola e dopo la fine del camp di allenamento a Tirrenia con Daniele Garozzo che sto portando avanti in questi giorni, già dalla prossima settimana sarò a Madrid”.
Papale ripercorre la sua storia, totalmente frascatana, nel mondo della scherma: “Ho iniziato a praticare questa disciplina da quando avevo sei anni e ho portato avanti questa passione senza interruzioni, intraprendendo la carriera magistrale dopo quella di atleta. Devo tutto al Frascati Scherma e al maestro Fabio Galli senza il quale questo non sarebbe stato possibile. Alla lunga mi mancherà Frascati, ma spero di tornarci spesso anche perché con gli atleti spagnoli esiste già un interscambio tecnico che può essere alimentato”.
Anche il presidente Paolo Molinari, a nome della società, ha voluto salutare il maestro Papale: “Siamo dispiaciuti per la perdita di un validissimo maestro, ma al tempo stesso contenti per lui. È sicuramente un’opportunità importante, soprattutto per chi come Luca ha deciso di dedicarsi completamente all’insegnamento della scherma. In Italia, purtroppo, non ci sono ancora le condizioni economiche per supportare questo tipo di scelte. È anche motivo di orgoglio per la nostra società sapere di avere tecnici ambiti all’estero”.