Genzano, corona d’alloro a Parco Giulio Amati per le vittime dell’Olocausto
Si è tenuta stamattina a Parco Giulio Amati, a Genzano, la commemorazione delle vittime dell’Olocausto. Presenti il Sindaco Carlo Zoccolotti, le autorità civili e militari, i rappresentanti degli studenti dell’istituto “Pertini” e del liceo “Vailati”, il Presidente dell’ANED (Ass. Naz. Ex Deportati) Aldo Pavia e dell’ANPI Genzano (Ass. Naz. Partigiani d’Italia) Adriano Carrisi e i nipoti di Giulio Amati, Andrea Di Veroli e Alessia Salmoni.
“Dopo aver deposto una corona d’alloro in ricordo di tutte le vittime della persecuzione” ha commentato Zoccolotti “abbiamo condiviso parole di aspra condanna per gli orrori dell’Olocausto, ma anche, e soprattutto, di fiduciosa speranza nelle generazioni future, custodi della memoria“.
“Il dolore causato dalla follia nazifascista e dalle barbarie compiute nel secondo Dopoguerra a spese di uomini, donne e bambini innocenti, ha ferito anche la nostra comunità, Genzano e i suoi cittadini. È fondamentale ascoltare da chi ha vissuto sulla sua pelle l’orrore del campo di concentramento e della prigionia. E ritengo che le parole segnino, forse, ancor più nel profondo, quando provengono da uomini che hanno camminato per le strade che conosciamo bene, guardato i nostri stessi paesaggi e abitato questa nostra stessa città. Mi riferisco ai nostri due concittadini, Alamberto Pucci e Pietro Giannini“.
“Pucci fu internato nel campo di prigionia ‘Fullen’ di Meppen, mentre Giannini venne deportato a Buchenwald. Entrambi tennero un diario della loro prigionia. Il resoconto d’inestimabile valore della loro terribile esperienza è ora raccolto in un testo, ‘Memoria e dolore’, curato dalla Prof.ssa Anna Baldazzi, nostra concittadina a sua volta, che ringrazio per il suo prezioso lavoro di ricerca“.
“Le parole di Alamberto Pucci e Pietro Giannini oggi sono eredità di tutti noi: ‘… e stanotte ho sognato Genzano, se torno vivo farò dire una messa a Santa Teresina’. Dal diario di Pietro Giannini, 1944“.
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