Genzano: Deferiti all’autorità giudiziaria gli organizzatori della protesta contro Zingaretti per manifestazione non autorizzata
Genzano – Identificati e chiamati in commissariato a Genzano gli organizzatori e i presenti al raduno del 29 luglio. Quest’ultimo caratterizzato da vibranti proteste contro l’arrivo dei rifiuti romani ai Castelli.
La manifestazione del Coordinamento No Inc Albano e Presidio Permanente contro la discarica e Rete Ecologista dei Castelli Romani fece desistere dall’arrivare a Genzano il presidente della Regione.
Zingaretti, infatti, avrebbe dovuto incontrare i Giovani Democratici durante una convention in piazza Don Fabrizi vicino al Comune.
A coloro che sono stati chiamati in commissariato è stata notificata una denuncia per “manifestazione non autorizzata”. E ne dovranno rispondere davanti al giudice del Tribunale di Velletri.
I No Inc e gli altri presenti hanno commentato negativamente questa decisione. Tra questi, anche alcuni cittadini del Villaggio Ardeatino e della zona della discarica di via Roncigliano ad Albano che erano andati sul posto a Genzano.
Anche loro sono stati deferiti all’autorità giudiziaria per lo stesso reato dell’articolo 18 per manifestazione non autorizzata, che rientra nel Tulps.
AGGIORNAMENTO: È di poco fa il comunicato diramato dal coordinamento No Inc Albano-Presidio Permanente contro la Discarica e la Rete Ecologista Castelli Romani.
“La lotta non si arresta non fate paura a nessuno se non alla nostra salute e alla vostra
Gravi Intimidazioni nei confronti dei e delle militanti della Rete Ecologista dei Castelli Romani e del No. Inc./ Presidio Permanente lotta contro la discarica.
Nella giornata di ieri il Commissariato di Genzano Di Roma ha fatto fioccare denunce nei confronti dei cittadini e delle cittadine macchiatisi della “grave” colpa di aver provato a contestare il sostegno del Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti al mortifero progetto di Gualtieri, durante l’iniziativa organizzata dai giovani dem di Genzano dello scorso 29 luglio, tra l’altro da lui disertata.
Il reato contestato è l’art.18 del TUPS del 1932, “manifestazione non autorizzata”, un testo fascista, antidemocratico ed incostituzionale di cui le forze di polizia hanno approfittato per reprimere il legittimo dissenso di chi lotta per difendere il proprio territorio.
Queste rafforzano la nostra convinzione di essere dalla parte giusta e non fermeranno la nostra azione, volta a far avvicinare sempre più persone alla battaglia per la chiusura della discarica e contro il progetto di inceneritore di Gualtieri. Nessuna resa, nessun passo indietro, la lotta non si ferma”.