Grottaferrata, Luigi Berlinguer sferza il mondo della scuola
Grottaferrata – Una platea di giovani, docenti e cittadini comuni ha accolto con calore e interesse la visita a Grottaferrata dell’ex ministro della Pubblica Istruzione, Luigi Berlinguer, intervenuto nella cittadina dei Castelli Romani per presentare, presso l’aula magna del liceo scientifico Bruno Touschek, il suo libro “Apprendere, comprendere, amare. Questa è la vita”, Roma, Harpo editrice, 2022.
I promotori dell’iniziativa, il professor Paolo D’Anna, dirigente scolastico del liceo grottaferratese e la dottoressa Angela Ferraro, presidente dell’Associazione di Formazione Valier hanno puntato l’accento su alcuni dei temi sviluppati dall’ex ministro, autore del volume in presentazione: la riforma scolastica proposta da Berlinguer che andava a incidere, modificandone la genetica, sul ruolo degli insegnanti “discussa ma della quale io fui grande sostenitore” ha detto D’Anna, l’empatia tra docenti e alunni “uno scambio fondamentale che tuttavia rischia ogni giorno di venir meno” secondo il preside.
Quindi il livello di effettiva democraticità ovvero partecipazione alla vita reale delle istituzioni scolastiche, sottolineato dalla dottoressa Ferraro nell’introduzione: “Un dato confermato da Invalsi, sottolineato dai numeri sulla dispersione scolastica”. “Un problema politico – sottolineava Ferraro – che si collega anche alla situazione socioeconomica delle famiglie”.
Sul rapporto non semplice tra istituzioni che, tuttavia, con l’impegno e il confronto reciproco può mutare in positivo, è intervenuto l’ex sindaco di Grottaferrata, Luciano Andreotti il quale auspicando ‘una nuova alleanza educativa’, ha fatto memoria del recente passato che ha visto in stretta collaborazione l’ente locale, le scuole e le famiglie in occasione della grave emergenza Covid che, come noto, ha colpito al cuore anche la scuola.
Filomena Rocca, coordinatrice del Comitato per la Cultura scientifica del Ministero dell’Istruzione, ha curato il preambolo all’intervento dell’ex ministro e ha voluto proprio sottolineare l’impegno che Luigi Berlinguer ha speso a favore della scuola negli ultimi due decenni, ovvero dopo aver lasciato l’ufficio al ministero di viale Trastevere.
“I gruppi di lavoro creati da lui sono divenuti due comitati. Questo il lavoro svolto negli ultimi dieci anni. Lavorare sui docenti perché possano trarre il meglio dagli studenti. Docenti che debbono essere supportati dalla scuola, dagli enti locali, dal ministero. Non tutti gli insegnanti, d’altra parte, nascono con la passione. Per questo abbiamo lavorato su questo libro che è uno strumento anche per i docenti e affinché i ragazzi passino dalla conoscenza all’apprendimento. Un percorso anche sofferto, maturato particolarmente negli ultimi ventidue anni, di riflessioni profonde dalle quali è nato anche questo volume”. Luigi Berlinguer nel corso del suo intervento, si è particolarmente soffermato sul valore della conoscenza al servizio della vera democrazia.
“Oggi c’è una democrazia che però tende a non essere interessata alla piena consapevolezza dei cittadini, ad esempio, sul voto. La scuola è l’apparato conoscitivo più grande che abbiamo, composto da milioni di persone L’espressione del voto è una esigenza della democrazia così come le esigenze economiche nel mondo del lavoro”, elementi che richiedono, secondo Berlinguer, “una comunità acculturata che consenta ai giovani di crescere, anzitutto come cittadini”.
“Puntare su una società più acculturata – ha spiegato ancora Berlinguer – significa fornire gli strumenti necessari, il rifornimento di idee e conoscenze intellettuali, per operare scelte realmente libere che, secondo quello che dicevano gli antichi greci, devono coniugarsi con consapevolezza e piacere”.
“Un grande passo per la democrazia è la partecipazione effettiva di tutti alla scuola. Oggi c’è una scolarizzazione formale ma non ancora reale. Finché ci sarà chi cade e rimane indietro, infatti, non si potrà parlare di una scolarizzazione reale. Portare avanti tutti, però, non significa chiudere un occhio, quello sarebbe un trucco, una truffa ancora peggiore per gli studenti” ci ha tenuto a precisare l’ex ministro. “Per questo credo serva una revisione della comunità educativa fondata sulla cognizione della capacità di apprendere. Bisogna creare le condizioni per le quali tutti arrivino a un risultato che non potrà certo essere lo stesso, uguale per tutti, ma tutti dovranno realmente poter avere accesso agli strumenti adatti alla promozione intellettuale perché l’obiettivo è l’uguaglianza. So che si tratta di un obiettivo ambizioso e non ancora studiato a sufficienza” ha sottolineato ancora Berlinguer “Apprendimento d’altra parte significa entrare nella coscienza intellettuale di ciascuna persona. Il discere è importante quanto il docere. Sull’apprendimento non c’è ancora questo tipo di conoscenza”.
“Inutile dunque anche pensare all’iscrizione a scuola di tutti se poi non si ragiona sull’apprendimento dei singoli Imparare, del resto, è una caratterizzazione costante, di ogni minuto, sulla quale non ci si può distrarre” ha chiosato l’ex ministro con un’altra intelligente provocazione. “Apprendere, comprendere, amare è scritto sulla copertina del libro con caratteri bianchi che abbagliano, fanno luce. Termini che abbiamo usato come complementari perché riteniamo che esattamente questa sia la strada per la vera riforma del processo educativo” ha concluso. Apprendimento e empatia, dunque, come figlie naturali dell’autentico diritto alla conoscenza.