IFO, le buone pratiche condivise a garanzia del continuo miglioramento di qualità e sicurezza delle cure
La qualità e la sicurezza delle cure sono il riferimento principale per gli Istituti Regina Elena e San Gallicano. L’approccio per migliorare e talvolta cambiare i processi organizzativi, clinici e scientifici segue costantemente il ciclo della qualità. Questo contribuisce ad aumentare la consapevolezza e la responsabilizzazione degli operatori sanitari.
Il Quality Day di oggi, alla sua prima edizione, è stato un momento importante d’incontro dove una platea multidisciplinare di professionisti, dagli operatori sanitari, ai ricercatori, agli amministrativi, si è confrontata sulle esperienze in corso e future che guardano al benessere del paziente, protagonista di ogni progetto e iniziativa.
La giornata agli IFO si è svolta all’interno di un percorso continuo di implementazione di progetti complessi che trainano e obbligano a migliorare la qualità: i numerosi accreditamenti secondo standard nazionali ed internazionali ( es. OECI, Euracan,ecc.), l’accesso alle cure attraverso i percorsi e la presa in carico globale della persona, le tecnologie innovative, il Centro Studi di Fase 1, l’implementazione di tecniche d’avanguardia radioterapiche come il Cyberknyfe, e tra le prossime sfide la Protonterapia.
“La qualità non si focalizza sui tempi di attesa, sulla quantità di prestazioni erogate o sugli standard” dichiara Francesco Ripa di Meana, Direttore Generale IFO, “bensì sui processi“.
“Ripensare all’accesso e alla presa in carico globale del paziente attraverso il percorso oncologico e quello chirurgico, significa essere orientati a una qualità del percorso trasversale che non si ferma alla singola prestazione e al singolo atto medico“.
“Il nostro impegno guarda all’ integrazione orizzontale tra professionisti affinché il concetto della adeguata intensità di cura sia associato alla adeguata continuità assistenziale e che i due aspetti siano reciprocamente valutabili“.
“Il paziente più complesso” prosegue Ripa di Meana “ha bisogno di più standardizzazione e anche di maggiore capacità di prendere decisioni fuori dagli standard. E quindi possiamo dire che questa giornata rappresenta un cardine, un punto di passaggio dalla straordinarietà alla ordinarietà della qualità“.
“La multidisciplinarità e la multiprofessionalità” ha detto Branka Vujovic, Direttore Sanitario IFO e Direttore scientifico dell’evento “sono la strategia vincente per raggiungere con efficacia migliori risultati di salute e consolidarli“.
“Il cambiamento dei processi segue con costanza il ciclo della qualità e contribuisce ad aumentare la consapevolezza e la responsabilizzazione degli operatori sanitari“.
“La qualità dei processi” evidenzia Gennaro Ciliberto, Direttore Scientifico del Regina Elena “è al centro degli obiettivi strategici dei nostri Istituti. Abbiamo ottenuto nel 2015 il massimo riconoscimento su quattro livelli di classificazione come Comprensive Cancer Center e oggi siamo di nuovo in fase di accreditamento. Ringrazio tutto l’istituto per l’impegno volto a riconfermare a breve l’importante riconoscimento di qualità“.
“Il Quality Day sarà prassi annuale nei nostri Istituti” sottolinea Aldo Morrone, Direttore Scientifico del San Gallicano “ma il prossimo anno saranno chiamati a presentare le buone pratiche anche i pazienti, i familiari ed i volontari a testimonianza del lavoro che stiamo facendo per l’empowerment e la centralità della persona nella ricerca, prevenzione e cura“.
Silvio Brusaferro, Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, ha svolto un excursus di tutte le linee guida, le raccomandazioni e le direttive a livello mondiale, europeo e nazionale che negli ultimi 10 anni hanno radicalmente modificato gli standard organizzativi in un ottica di sicurezza e qualità delle cure.
“La dimostrazione da parte delle strutture sanitarie e delle Regioni degli esiti di cura consente al cittadino di scegliere il posto migliore dove farsi curare e ad amministratori ed operatori di comprendere i problemi ed applicarsi per superarli. La ‘cassetta degli attrezzi’ oggi a disposizione è molto ampia (raccomandazioni, direttive, ecc.), bisogna lavorare pensando ad annullare esiti avversi prima che accadano“.
Le buone pratiche premiate sono:
1° Premio – Strategie di semplificazione della terapia antiretrovirale di HIV a parità di efficacia e tollerabilità per il miglioramento della sostenibilità della spesa del SSN – Alessandra Latini Dermatologia-MST ISG e Felice Musicco, Farmacia e Farmacovigilanza IFO;
2° Premio – Laparoscopia di un acquisto, rifunzionalizzazione dei processi di acquisto del materiale di consumo dedicato alla chirurgia robotica – D’Incecco Bayard De Volo Giovanni, Acquisizione Beni Servizi;
3° Premio – Implementazione della risposta psicologica dell’ambiente di cura – Patrizia Pugliese, Servizio di Psicologia.
Miglior poster premiati:
– La BBIRE una risorsa chiave per la ricerca traslazionale – Laura Conti, Biobanca IRE;
– Telemedicina in Neuroncologia – Andrea Pace Neuroncologia;
– La diagnostica non invasiva dermatologica nell’ottimizzazione della gestione clinica dei pazienti oncodermatologici – Marco Ardigò, dermatologia clinica e Pasquale Frascione, Dermatologia oncologica San Gallicano