Il contratto di Falda è realtà, i Castelli Romani guardano al futuro
Castel Gandolfo – I Castelli Romani sono uniti da una identità ben precisa che li accomuna per storia, tradizioni e cultura. Ma il territorio è legato anche da una cosa ancor più preziosa e necessaria: la falda acquifera. Vi abbiamo raccontato, attraverso le nostre pagine, di quanti si sono mossi in prima persona per salvaguardare il bene più prezioso per l’uomo, l’acqua appunto, che nel nostro territorio ormai ha raggiunto livelli preoccupanti.
Attraverso il webinar SOS Laghi, organizzato da Ettore Marrone, di AIPIN Lazio (Associazione Italiana per l’Ingegneria Naturalistica), si è messa in luce la drastica e significativa riduzione delle acque del Lago Albano e di Nemi. Un trend negativo che non accenna a diminuire. A peggiorare ancor di più il quadro generale, la consapevolezza che gli effetti registrati oggi sono provocati dai danni causati dall’uomo, ben quindici anni fa. Da allora la cementificazione, la dispersione e lo spreco non hanno fatto altro che aumentare per questo il futuro è ancora più disastroso.
All’appello lanciato attraverso questa tavola rotonda virtuale, hanno aderito ben ventuno soggetti, oggi mossi da intenti comuni: salvaguardare l’ambiente e mettere in atto azioni concrete al fine di fermare questa continua emorragia che, altrimenti, porterà al prosciugamento totale della falda acquifera che approvvigiona l’area dei Castelli Romani. Un disastro ambientale neanche immaginabile.
Dopo un duro lavoro di coinvolgimento fatto da Ettore Marrone, si è quindi giunti alla tanto agognata firma del “Contratto di Falda Lago per Albano, Nemi e per il Fiume Incastro”, un protocollo che prevede progetti integrati per il rilancio territoriale, di ripresa economica ma soprattutto, di salvaguardia dell’ambiente.
Hanno sottoscritto il Manifesto: Autorità Distretto Bacino Appennino Centrale; Autorità Distretto Bacino Appennino Meridionale; Centro per la Protezione Civile UNI FI; Consorzio di Bonifica Litorale Nord ,AIPIN Lazio; SIGEA Lazio; ASSONAUTICA Acque Interne Lazio e Tevere; RESEDA onlus; Alta Scuola; Ecomuseo Lazio Virginiano; Comune di Castel Gandolfo; Comune di Albano Laziale; Italia Nostra; Equincontro Natura; Archeoclub d’Italia Onlus; WWF Roma e Area Metropolitana; Comune di Marino; Comune di Rocca Priora; Roma Natura; Scienza e Tecnologia dei Materiali Uniroma1 e JEMMBUILD s.r.l., il Comune di Nemi e l’Ente Parco ancora non hanno firmato l’intesa ma dovrebbero farlo a breve, saranno quindi ventitré gli attori firmatari.
I soggetti che si sono legati a questo patto di responsabilità, procederanno lavorando su tre fronti diversi.
- Il primo riguarderà la gestione acque superficiali, sotterranee e lacuali, la mitigazione delle crisi idriche e la rigenerazione di livelli idrici eco compatibili;
- Il secondo si occuperà di dissesto idrogeologico, qualità dell’ambiente e del paesaggio e manutenzione del territorio con tecniche a basso impatto ambientale;
- Il terzo infine sarà incentrato su un aspetto di rilancio economico concentrandosi su agricoltura biologica, multifunzionale, sviluppo territoriale integrato e turismo sostenibile, tutela e promozione dei beni culturali e ambientali.
Un progetto ambizioso ma necessario che riguarda non solo la salute dei cittadini, ma anche le prospettive future di una intera comunità.
Emanuele Scigliuzzo